L' 'incidente' Modigliani "ci
lascia profondamente amareggiati, ma riteniamo che avendo
operato con le dovute garanzie la Fondazione, dichiarata nel
procedimento dalla stessa Procura di Genova parte lesa, abbia
nella vicenda ben poca responsabilità". Lo scrive il direttore
di Palazzo Ducale Piero Da Passano che commenta così l'affaire
delle 20 opere di Modigliani ritenute false e sequestrate
durante la mostra a Palazzo Ducale.
"Credo non si possa negare che il Ducale di Genova abbia
raggiunto un grado di riconosciuta autorevolezza" scrive Da
Passano che ricorda il ruolo internazionale ricoperto da palazzo
Ducale nel settore espositivo iniziato nel 1992 e proseguito con
decine di mostre di altissimo livello come quella su Van Dyck,
il Futurismo, L'Età di Rubens e mostre 'chiavi in mano' come
l'esposizione blockbuster di Marco Goldin ('Van Gogh e il
viaggio di Gauguin', record con 340 mila visitatori). "A fronte
della progressiva diminuzione delle risorse disponibili e
restando primaria l'esigenza di produrre mostre di portata
nazionale, è stato giocoforza appoggiarci a partner di livello
in grado di assumere il rischio d'impresa. Per venire a
Modigliani Mondo Mostre-Skirà (il cui presidente Massimo Vitta
Zelman è indagato nell'indagine sui falsi, ndr), è il primo in
Italia e probabilmente in Europa e aveva già prodotto una mostra
su Modigliani a Pisa nel 2014 e alla Galleria d'Arte Moderna di
Torino nel 2015. Di più, il curatore da loro scelto (Rudy
Chiappini, anch'esso indagato, ndr), per molti anni direttore
del Museo di Arte Moderna di Lugano, aveva realizzato una mostra
su Modigliani nel 1999 a Lugano e a Roma nel 2006".
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