Venti grandi immagini fotografiche
(115x230) raccontano la vita dell'economista Giorgio Fuà,
teorico del modello di sviluppo marchigiano e fondatore della
Facoltà di Economia di Ancona e dell'Istao, in una mostra
riallestita nella sede di Villa Favorita per celebrare i 50 anni
della scuola di altra formazione per manager intitolata a
Adriano Olivetti. Una vita che, pur nelle angosce delle
persecuzioni razziali, fu ricca delle speranze e delle opere di
"un viandante con brio", come lo stesso Fuà si definì.
Dall'infanzia (Fuà nasce ad Ancona nel 1919) agli anni
giovanili nella casa di famiglia al Pinocchio, con i suoi cani,
la bicicletta e la caccia; dagli studi liceali in Ancona fino
alla Scuola Normale Superiore di Pisa; dalle leggi razziali che
lo costrinsero a lasciare la Normale fino alla doppia laurea a
Losanna ed a Pisa; dal matrimonio segreto, alla fuga e alla
cattura in Svizzera dove nel campo di concentramento nasce
Silvano, il primo dei tre figli. Solo nell'agosto del 1945 ci
sarà un ritorno alla serenità a suggello della quale fu
possibile il rito nuziale in sinagoga con il rabbino Elio Toaff.
Poi una sequenza di impegni di ricerca in collaborazione con
grandi personalità: a Ivrea con Olivetti, a Ginevra con Gunnar
Myrdal, all'Eni con Enrico Mattei. Infine il ritorno ad Ancona
dove fonda la Facoltà di Economia e istituisce l'Issem e
l'Istao. Un grande intellettuale, un economista e soprattutto,
un maestro di scienza e di vita.
La mostra è il frutto di molte ricerche e di lunghe
conversazioni tra la moglie Erika Rosenthal Fuà e il figlio
Silvano con Gabriella Papini, nel salotto e nella biblioteca
della casa al Pinocchio, immersa in un grande parco che
dall'alto si affaccia sul porto di Ancona. La rassegna racconta
un Fuà a tratti inconsueto, colto spesso in ambito familiare e
all'aperto (amava leggere e studiare nel verde), e consente di
comprendere motivazioni, peculiarità, genialità e valori alla
base del suo successo personale, professionale e culturale.
Intuizione, volontà, dialogo, confronto, comunicazione, ironia e
autoironia, capacità innovativa, visione laica ed internazionale
dei temi e dei problemi.
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