Quadri-scultura
realizzati con lamiere e animati da marchingegni elementari
apparentemente ludici ma nei cui meccanismi si rivela la natura
drammatica che nasce dal movimento convulso. 'Vetrine' che come
teche di un immaginario museo di scienze naturali conservano
rarissimi elementi vegetali. Collage-disegni su carta
impreziosita dal disegno dell'artista. E poi un'opera realizzata
per l'occasione, la 'Crocefissione Grunewald', enorme fiore in
lamiera di ferro stagnata che riprende la drammaticità del
famoso quadro di Grunewald. E' 'Il cattivo sogno', mostra di
Francesco Bocchini, artista eclettico che ha collaborato con la
compagnia Teatro Valdoca e con la Societas Raffaello Sanzio, che
dal 23 settembre e fino al 22 ottobre è ospitata nel Palazzo
Ducale di Massa (Massa Carrara).
L'esposizione accoglie 15 opere di Bocchini, il cui regno
sono le lamiere: nelle sue mani si colorano e si animano,
rigenerate da uno spirito vitale in meccanismi e installazioni
dal grande potere evocativo. L'approccio pare divertente,
disimpegnato, in realtà le sue opere rivelano una poetica
drammatica al cui fine contribuiscono i titoli, l'oggetto di
scarto (le lamiere, le carte, gli scarti delle lavorazione
metalliche), la materia, il saper fare (quello che una volta
veniva chiamato il mestiere) diventano il pretesto per
realizzare opere estremamente concettuali dove il pensiero
convive con la materia.
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