Nessuna forma di
malattie quali la malaria e una dieta equilibrata, ma spesso con
problemi dentali. È quanto emerso da un'indagine, ancora in
corso e che si concluderà a fine di agosto, avviata su decine di
vittime (almeno 54), i cui resti sono stati trovati nella villa
di Lucius Crassius Tertius (la cosiddetta Villa B di Oplontis),
poco lontano dalla villa di Poppea nell'odierna Torre Annunziata
(Napoli). Era lì che queste persone avevano cercato scampo dalla
furia del Vesuvio durante l'eruzione del 79 d.C. Scheletri
ritrovati negli anni '90 ammassati e con una ricca dotazione di
monete e gioielli che avevano sperato di salvare nella loro
disperata fuga. Tutti questi scheletri sono oggetto degli studi
antropologici, isotopici e di Dna condotti in collaborazione con
l'università del Michigan (Professor Nicola Terrenato) e
l'università della West Florida (Professoressa Kristina
Killgrove), con l'aiuto di Andrea Acosta, dottoranda
all'università del South Carolina.
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