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SkyArte Festival, Napoli e la rigenerazione

In un docu in onda sabato 1 luglio la tre giorni di ricerca

Un canale televisivo che si trasforma in centro di aggregazione e promozione culturale in Italia è senza dubbio un'esperienza unica. Lo sta facendo Sky Arte, che a Napoli dal 5 al 7 maggio di quest'anno ha dato vita ad una bellissima tre giorni di incontri, mostre, proiezioni e concerti per celebrare tutte le espressioni artistiche declinando il tema della "rigenerazione". Rigenerazione che dalla città dovrebbe invadere il paese. Da questa esperienza intensa - grazie anche al contributo dei ragazzi di Sky Academy - è nato un documentario altrettanto stimolante, SKY ARTE FESTIVAL, che andrà in onda sabato 1 luglio alle 21.15. Si tratta appunto di una produzione originale in prima visione tv, per raccontare - seguendo le fasi, i volti e le voci del festival - la Napoli macchina della festa di Mimmo Paladino, la Napoli oscura, distruttiva di Mimmo Borrelli che mette in scena l'Apocalisse nella basilica della Catacombe di San Gennaro, la Napoli nei volti dei suoi abitanti distesa come un lenzuolo bianco sul Lungomare con l'opera dello street artist francese J-R. La Napoli di Elena Ferrante, la Napoli di Erri De Luca con il sassofonista Stefano Di Battista e Niki Nicolaj. ''Io sono napoletano non solo perchè ci sono nato, ma perchè mi ci si è formato il mio sistema nervoso. Noi siamo accordati un'ottava sopra'', dice De Luca. Lui che vorrebbe ''fare l'analisi del sangue non per sapere se ho il colesterolo ma per sapere quanti popoli ci sono''. Ma ci sono anche Claudio Strinati con le ambizioni del Caravaggio, Carlo Lucarelli con il racconto delle sue Mute inquietanti, Manuel Agnelli che mette in scena l'arte di David Bowie: ''in Italia - sintetizza bene Agnelli - o sei tamarro o sei intellettuale, i Rolling Stones non sarebbero mai potuti nascere. Bisogna mantenere la propria identità''. E il festival vuole essere questo, nè festival tamarro nè troppo intellettuale, ma l'incontro tra le culture nelle sue forme più vive. Questo nel cuore di Napoli e dei suoi quartieri popolari, come il Rione Sanità dove è andato in scena il concerto per il Funky Tomato Party: una grande festa a base di musica e passata di pomodoro che ha visto alternarsi sul palco artisti come Zulu' dei 99Posse, Jovine, Baba' Sissoko, DJELIBIT e lo storico DJ napoletano Tony Mr.Time Ponticiello e tanti altri. Napoli città delle identità e del confronto, che il canale Sky Arte esalta anche con le due opere che sono rimaste in dono alla città: quella di Roxy in the Box, realizzata con i ragazzi dell'Accademia di belle arti di Napoli nella piazza di Montesanto. E quella che ricopre la facciata di un palazzo nello stesso quartiere, realizzata da M - City.
''L'artista oggi ha il dovere di comunicare con cui ora normalmente non si comunica'', dice Roxy in the box, ''Noi che siamo così pieni di storia da non far decollare un serio contemporaneo''. A chiudere la tre giorni Vinicio Capossela che entra in camicia di forza in scena, a Napoli dove la rigenerazione è pratica quotidiana

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