Eccezionale ritrovamento nei
sotterranei dell'ospedale San Giovanni di Dio a Cagliari nel
primo giorno di 'Monumenti aperti': una lastra con scritte in
latino, probabilmente parte di una stele funeraria di epoca
cristiana, è stata rinvenuta dai volontari di Mariposa
(l'associazione dei dipendenti dell'Azienda ospedaliero
universitaria di Cagliari) poco prima dell'apertura al pubblico.
È stata immediatamente avvertita la Soprintendenza ai Beni
culturali che visionerà il reperto e lo studierà per dare una
datazione certa. "Il ritrovamento nei sotterranei - spiega il
direttore generale dell'Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino -
testimonia il valore storico culturale del San Giovanni di Dio.
Un sito tra i più visitati in assoluto tutti gli anni per
Monumenti aperti e che riapre le sue porte oggi e domenica
(dalle 9 alle 20, orario continuato).
Le scuole che hanno "adottato" il San Giovanni sono la Media
di via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e
l'istituto superiore De Sanctis-Deledda. Sono loro, sotto la
supervisione degli insegnanti e dei volontari di Mariposa, a
guidare i visitatori tra le suggestive bellezze dell'ospedale
più antico della città. Un monumento a cui i cagliaritani sono
particolarmente legati anche perché sono tanti i cittadini che
hanno trovato rifugio e salvezza nei suoi sotterranei durante i
bombardamenti del 1943.
Domani, inoltre, è un'altra giornata speciale per l'Azienda
ospedaliero universitaria di Cagliari che spegne le sue prime 10
candeline. Un'azienda già punto di riferimento della sanità
sarda, italiana e internazionale con i suoi due presìdi (il San
Giovanni di Dio e il Policlinico di Monserrato) che fondono
storia, cultura, modernità, ricerca e sanità all'avanguardia.
"Abbiamo lanciato l'hashtag #labuonasanità10anninsieme - dice
Sorrentino - proprio per dare il segno di questa grande
proiezione verso il futuro della nostra azienda".
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