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Liberty, la ricerca del moderno

Liberty, la ricerca del moderno

Dal 5/11 350 opere ne raccontano anime a Reggio Emilia

23 ottobre 2016, 18:24

Nicoletta Castagni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) ROMA 23 OTT -Oltre 350 opere tra dipinti, sculture, grafiche, progetti architettonici, decorazioni, ceramiche racconteranno le diverse anime del Liberty, e la costante ricerca di modernità che contraddistingue il movimento in Italia, in una grande mostra allestita dal 5 novembre al 14 febbraio negli spazi di Palazzo Magnani, a Reggio Emilia. Un'indagine ad ampio raggio che spazierà dalle celebrate opere di Sartorio o Chini alle suggestioni espressioniste di un Lorenzo Viani fino alle vignette inedite per il Corriere dei Piccoli di Umberto Boccioni. Intitolata 'Il Liberty in Italia. Artisti alla ricerca del Moderno', l'importante rassegna è stata curata da Francesco Parisi e Anna Villari, che, in un anno di lavoro, sono riusciti a mettere a punto una selezione molto raffinata di opere individuate in collezioni private e pubbliche, comprese quelle dei piccoli musei di provincia, con il risultato di offrire al pubblico degli appassionati una panoramica per niente scontata del movimento fiorito in Italia a cavallo tra '800 e '900 sull'onda della più internazionale Art Nouveau. ''Per prima cosa - spiega la Villari - abbiamo scelto di illustrare le due 'anime' del Liberty italiano: quella propriamente floreale e quella modernista, più inquieta, stilizzata ed essenziale e che precederà le ricerche delle avanguardie, in primis il Futurismo''. Quindi, nel percorso espositivo le sezioni si succederanno secondo le scansioni tradizionali della produzione artistica, dalla pittura alla scultura via via fino ai manifesti, riproponendo poi al loro interno il confronto tra le due diverse tendenze di fondo. Una scelta curatoriale per documentare sia il dibattito che all'epoca individuava, come vera essenza del Liberty, ''la linea fluente, floreale e decorativa'' sia recuperando ''il modello critico della letteratura coeva che nel movimento identificava tutto ciò che era considerato moderno e di rottura, includendovi di conseguenza anche le esperienze classificabili piuttosto come moderniste o secessioniste". La suddivisione per sezioni basate sullo sviluppo delle singoli arti ha permesso ai curatori di valorizzare il carattere eclettico di quasi tutti gli artisti del periodo Liberty, che, sottolinea Parisi, ''credevano in un'arte totale e si cimentavano con molteplici tecniche espressive''. In primo luogo con il disegno. Filo rosso che collega tutte le sezioni è infatti il focus su questo processo creativo, che ha riguardato tutte le arti e che va quindi dalla realizzazione dei dipinti e delle sculture a quelle di vasi, piatti e oggetti, in un continuo scambio tra arti e campi di ricerca. Si potrà così scoprire che lo scultore Arturo Martini ha disegnato vasi in ceramica, Felice Casorati ha progettato una fontana, Vittorio Corcos è stato anche cartellonista e Umberto Boccioni, oltre che cartellonista, ha disegnato alcune vignette per il Corriere dei Piccoli. Testimoniando che risale proprio al Liberty la ricerca di una bellezza applicata, grazie alla firma di un autore, a tutte le forme del vivere quotidiano.

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