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I capolavori dell'Ermitage stregano Parigi

I capolavori dell'Ermitage stregano Parigi

Alla Fondazione Vuitton 130 opere dalla favolosa collezione del russo Schukin

24 ottobre 2016, 11:25

Paolo Levi

ANSACheck

Mostre: i capolavori dell 'Ermitage stregano Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostre: i capolavori dell 'Ermitage stregano Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mostre: i capolavori dell 'Ermitage stregano Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

PARIGI, 22 OTT - I francesi l'hanno ribattezzata "La mostra delle mostre", "L'appuntamento culturale dell'anno", "Un evento di una portata inedita e mondiale": a sedici anni dalla prima grande esposizione a Roma la raccolta di capolavori moderni accumulati dal russo Sergei Schukin (1854-1936), uno dei più grandi collezionisti di tutti i tempi, arriva alla Fondation Louis Vuitton di Parigi. "Icone dell'arte moderna. La Collezione Schukin. Museo dell'Ermitage- Museo Puskin": questo il titolo dell'esposizione parigina che riunisce oltre 130 opere in 14 sale su quattro piani, tra cui 22 Matisse, 29 Picasso, 12 Gauguin, 8 Cézanne e 8 Monet. Aperta al pubblico da questa mattina la collezione del ricco uomo d'affari e mecenate dell'epoca zarista celebra il meglio dell'arte moderna e delle avanguardie. L'effetto è grandioso. "Schukin aveva un occhio straordinario visto che ha acquistato una collezione incredibile all'epoca in cui alcuni di questi artisti erano appena conosciuti se non addirittura rigettati come Matisse", spiega Bernard Arnault, presidente del colosso del lusso LVMH e proprietario della Fondazione LVuitton, l'avveniristico edificio di 11.000 metri quadri nel cuore del Bois de Boulogne firmato dall'architetto Franck Gehry. Braccato dai media in occasione dell'anteprima stampa, quello che è uno degli uomini più ricchi al mondo insiste sulla 'grandeur' di un progetto unico. Una sfida non solo logistica e assicurativa ma anche politica e diplomatica. Basti pensare che il trasferimento delle oltre 130 opere dalla 'Madre Russia' ha necessitato del nulla osta personale di Vladimir Putin. Del resto, la mostra di Parigi è una delle punte di diamante del 2016-2017 come 'Anno franco-russo del turismo culturale'. Questa settimana, il leader del Cremlino doveva partecipare all'inaugurazione ma il gelo diplomatico con Francois Hollande per i bombardamenti russi in Siria lo ha indotto a cancellare la visita. Il patrimonio artistico di Schukin - che all'epoca acquistò 257 opere per l'equivalente di 15 milioni di euro (oggi anche solo uno di quei quadri non vale quel prezzo) - fu smembrata durante il regime sovietico ed è ora suddivisa tra l'Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Puskin di Mosca. "Per lungo tempo quei quadri vennero censurati dalle mostre e dai cataloghi dei grandi musei russi", spiega la curatrice Anne Baldassari. Bisognerà aspettare la morte di Stalin alla fine degli anni Cinquanta affinché la collezione Schukin (o 'Chtchoukine', come scrivono i francesi complicandosi decisamente la vita!) riveda la luce. Per la mostra alla Fondazione Vuitton Anne Baldassari - già direttrice del Museo Picasso di Parigi - ha scelto una scenografia minimalista per "lasciare parlare le opere". L'effetto è stupefacente e chi ha avuto la fortuna di poterla già visitare è rimasto a bocca aperta. Anche i media transalpini sono unanimi: "E' un evento assolutamente inedito e imperdibile", "Straordinario", "Commovente", "Mai tanti quadri erano usciti insieme dalla Russia per essere riuniti in uno stesso luogo come ora a Parigi". E però questa volta i cugini francesi sembrano ignorare 'I Cento Capolavori dell'Ermitage', la grande esposizione che nell'anno del Giubileo, tra il 1999 e il 2000, riunì alle Scuderie Papali del Quirinale il meglio delle collezioni di Shukin e Morozov. Per Roma fu la mostra di tutti i record, con oltre mezzo milione di visitatori in pochi mesi (nel frattempo ha fatto meglio solo Caravaggio), rimasta nella memoria e nel cuore di tanti romani e turisti. Per chi ha nostalgia di quella fortunata stagione culturale basta volare a Parigi. Fondation Louis Vuitton. 8, Avenue du Mahatma Ghandi. Fino al 20 febbraio. (ANSA)

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