E' tornato a casa, dopo
quattro anni di restauro, il Codex Purpureus Rossanensis. Da
oggi, l'antico evangelario greco, è custodito nella particolare
teca climatizzata nel nuovo Museo Diocesano di Rossano accudito
quasi come un neonato nella culla. A celebrare l'arrivo del
manufatto che sarà al centro di una tre giorni di festeggiamenti
l'arcivescovo di Rossano-Cariati, Giuseppe Satriano, il sindaco
Stefano Mascaro, il direttore dell'Icrcpal, Maria Letizia
Sebastiani, la restauratrice del Codex, Maria Luisa Riccardi e
lo storico dell'arte, Vittorio Sgarbi che hanno visitato in
anteprima il museo che lo custodisce. "Siamo felici -ha esordito
mons. Satriano - perchè è tornata a casa una persona cara".
Per Sgarbi il Codex "rappresenta, seppur nelle difficoltà di
godimento di poche pagine e di una pagina per volta, una
testimonianza fondamentale del mondo cristiano e dell'Occidente
bizantino che ha a Rossano un suo rifugio e la sua fortezza".
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