Dal capolavoro di Andrea Mantegna raffigurante Minerva che caccia i Vizi dal Giardino della Virtù a quello di Paolo Uccello che ritrae San Giorgio e il Drago fino allo straordinario Baccanale degli Andrii, realizzato da Tiziano per i Camerini d'Alabastro del Duca, assente da Ferrara da oltre quattro secoli, una grande mostra racconterà nella città estense il patrimonio iconografico di cui si nutriva Ludovico Ariosto mentre scriveva l'Orlando furioso, pubblicato per la prima volta 500 anni fa. Una celebrazione questa che riunirà dal 24 settembre all'8 gennaio a Palazzo dei Diamanti prestiti eccezionali concessi dai maggiori musei italiani e internazionali, tra dipinti, libri antichi (ovviamente l'Orlando del 1516) e oggetti d'arte, tra cui l'Olifante, il corno d'avorio che la leggenda indica come quello suonato all'eroe ariostesco nella battaglia di Roncisvalle.
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