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Da Vedova ad Accardi, grafica astratta

Da Vedova ad Accardi, grafica astratta

Da oggi a Pordenone la raccolta Albicocco

ROMA, 22 novembre 2015, 19:10

Nicoletta Castagni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con opere di maestri del secondo '900, quali Emilio Vedova, Jannis Kounellis, Giuseppe Santomaso, David Tremlett, Carla Accardi, Nunzio, Frangi e molti altri, una grande mostra allestita da oggi al 28 febbraio negli spazi della Galleria d'arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato, a Pordenone, ripercorre oltre 40 anni di lavoro della Stamperia d'arte Albicocco di Udine, considerata a ragione una delle eccellenze della produzione artistica friulana. Esposti circa 90 lavori realizzati in stretta collaborazione tra la famosa stamperia e una ventina di artisti, alle prese con le numerose tecniche grafiche sviluppate da Corrado Albicocco per restituire anche sulla carta lo straordinario impatto dell'astrazione.

Con il titolo 'Impressione Astratta, capolavori grafici dalla Stamperia d'arte Albicocco', l'importante e raffinata rassegna riunisce dunque opere calcografiche di alcuni tra i più influenti protagonisti dell'arte contemporanea, dando vita a uno spaccato significativo dei linguaggi astratti e informali. Ma, soprattutto, ne restituisce l'eccezionale valore estetico e culturale, tale da testimoniare inequivocabilmente come il segno grafico risulti particolarmente congeniale all'espressione di un concetto astratto, tanto che sono in molti ad affermare che tutta l'astrazione sia stata sostanzialmente un'arte grafica e, come tale, particolarmente sensibile alle tecniche della calcografia. L'insieme della raccolta è quindi, nel suo genere, una sorta di 'unicum' che da un lato ha il pregio di riunire l'opera grafica di artisti di varia estrazione e formazione culturale e dall'altra di mostrare al pubblico la grande versatilità espressiva del mezzo tecnico usato nella Stamperia. In mostra, infatti, sono esposti esclusivamente lavori calcografici frutto di una sperimentazione astratta, una ricerca condotta secondo le regole e i procedimenti tecnici dell'arte grafica e della stampa. Senza contare che la selezione documenta una stagione creativa dell'astrazione italiana non ancora conclusa, che ha vissuto proprio nella stamperia di Udine uno dei momenti di maggior gloria e che, al tempo stesso, ha visto il Friuli e, più in generale, l'area del nord est d'Italia, assumere un ruolo da protagonista anche nel campo delle arti decorative, con la presenza sul territorio di alcuni straordinari interpreti dell'astrattismo concreto e dell'informale italiano, tra cui Vedova, Santomaso, Pizzinato, Ciussi e Colò. A conferma del respiro internazionale di una cultura di frontiera in continuo divenire e in rapporto dialettico con le confinanti realtà artistiche, specie quelle di area slava e germanica.

Naturalmente, la mostra si concentra sull'arte di questi maestri dell'incisione friulana, primo fra tutti Emilio Vedova, legato a Corrado Albicocco da un lungo sodalizio artistico e da un prolifico rapporto di collaborazione, al punto di conferirgli il ruolo di stampatore fiduciario delle sue matrici. Le sue incisioni sono quasi esclusivamente in bianco e nero e combinano tecniche dirette come la puntasecca, bulino, morsura acida a pennello con quelle indirette dell'acquaforte, acquatinta, maniera a zucchero. Anche Giuseppe Santomaso (veneziano come Vedova), con il suo senso di astrazione lirica, è ben rappresentato da un nucleo di opere particolarmente significative, dove l'eleganza del segno impagina architetture di forme primarie, semplici e senza tempo. Di Armando Pizzinato, cui è dedicata la galleria pordenonese, sono presenti due prove grafiche, di indubbio spessore espressivo. Il percorso espositivo prosegue ampliando lo sguardo sull'astrazione italiana dell'ultimo mezzo secolo. Ecco le grafiche di Carla Accardi (con la sua calligrafia cromatica), Piero Ruggeri, Walter Valentini. Mentre spiccano i lavori più recenti di artisti di respiro internazionale: dalle monumentali impronte materiche dei Cappotti al carborundum di Jannis Kounellis alle geometrie minimaliste dei wall-drawings (ricompresi nelle delicatissime e preziose traduzioni grafiche, all'acquatinta) di David Tremlett, dalle memorie astratte, d'impronta esistenziale, di Albert Merz all'essenzialità trascendente del segno calligrafico di Kengiro Azuma.

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