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Da Martone a Scola, disegno nel cinema

Da Martone a Scola, disegno nel cinema

A Cagliari i lavori preparatori dei grandi registi italiani

ROMA, 28 luglio 2015, 13:09

Nicoletta Castagni

ANSACheck

Il di/segno del cinema ' ettore scola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il di/segno del cinema ' ettore scola - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il di/segno del cinema ' ettore scola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dall'esperienza pittorica di Marco Bellocchio agli 'atlanti visivi' di Mario Martone o agli schizzi impareggiabili di Ettore Scola, i gesti artistici che precedono la realizzazione di un film sono al centro di un'importante rassegna allestita fino al 27 settembre a Cagliari, negli spazi del Palazzo della Città. Un percorso che si snoda attraverso l'universo immaginifico, ideativo e spirituale del cinema italiano, portando in primo piano il mondo dei segni (pittorici, grafici o visuali) dei grandi registi italiani di ieri, di quelli oggi più prolifici e ammirati e dei talenti che stanno emergendo.

Intitolata 'Il di/segno nel cinema', la mostra, promossa dal comune e dai Musei Civici di Cagliari nell'ambito del programma 'Cagliari Capitale della Cultura 2015', é stata curata da Giovanni Columbu, Anna Maria Montaldo e Giona Nazzaro, che insieme hanno selezionato i lavori, espressioni di linguaggi diversi e peculiari, per indagare l'origine dell'atto creativo, il formarsi dell'idea, e riproponendo in forma inedita il rapporto tra segno grafico e segno cinematografico. Per la prima volta, un'evento espositivo riesce infatti a svelare la poetica, lo spirito creativo e le visioni che animano il lavoro dei registi e che stanno prima e talvolta 'oltre' i film realizzati, restituendo così l'affresco di un grande cinema italiano.

Ecco dunque riunite le pitture, i disegni, le installazioni, gli appunti visivi e talvolta perfino gli oggetti che nel lavoro di alcuni registi come Marco Bellocchio, Giovanni Columbu, Alberto Fasulo, Michelangelo Frammartino, Matteo Garrone, Carlo Hintermann, Pietro Marcello, Mario Martone, Maurizio Nichetti, Stefano Odoardi, Enrico Pau, Franco Piavoli, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, si accompagnano all'ideazione e alla realizzazione dei film o semplicemente alla costruzione di una poetica personale. Si tratta di elaborazioni visive e gesti creativi di particolare interesse, sia perché capaci di assumere un proprio e autonomo valore estetico e narrativo, sia in quanto testimoniano modalità operative che anticipano e si affiancano all'elaborazione filmica o la approfondiscono successivamente.

Si va dall'esperienza pittorica di Bellocchio, che in gioventù ha preceduto quella cinematografica per correre poi parallela e divenire funzionale ad essa, a quella di Franco Piavoli, il quale per molti anni ha trovato nel dipingere un "sublime surrogato all'assenza della macchina da presa". Esperienze che nella mostra cagliaritana s'intersecano agli 'atlanti visivi' (richiami iconici, fotografici, "brandelli di memoria") che Mario Martone crea in preparazione di ogni suo film o agli appunti visivi di Alberto Fasulo: disegni tecnici che lo aiutano a definire traiettorie e sintetizzare concetti. Seguono i disegni dei costumi di 'Meraviglioso Boccaccio' di Lina Nerli Taviani (affiancati agli stessi abiti di scena) e i rodovetri di 'Volere volare', 'Ratataplan e di altri famosi film di Maurizio Nichetti.

Ci sono anche i pastelli a olio di Piavoli o i bozzetti degli effettisti Makinarium per l'ultimo film di Garrone 'Il Racconto dei racconti', nonché i disegni di Carlo Hintermann per il bellissimo film documentario 'The dark side of the sun' (2011) e quelli autografi con i quali Ettore Scola riusciva a delineare con pochi tratti a china e con tecnica e precisione ammirevoli il carattere e l'anima di certi personaggi. Realizzata in collaborazione con Sardegna Film Commission, che cura i rapporti di collaborazione con l'Istituto Luce Cinecittà, la mostra sarà accompagnata per tutta l'estate da un fitto calendario d'incontri con i registi, mentre nella piazza antistante Palazzo della Città, una delle più antiche di Cagliari, sono ospitate installazioni visive in una sorta di unica, coinvolgente narrazione filmica.

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