Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Good Luck, monumenti agli scomparsi

Good Luck, monumenti agli scomparsi

Per la prima volta al Maxxi i cenotafi di Lara Favaretto

01 maggio 2015, 19:05

Nicoletta Castagni

ANSACheck

Mostra Lara Favaretto al Maxxi di Roma? - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostra Lara Favaretto al Maxxi di Roma? - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mostra Lara Favaretto al Maxxi di Roma? - RIPRODUZIONE RISERVATA

    In chiaro legno naturale, ottone splendente che si fa luce, terra bruna e umida, i monumenti agli scomparsi di Lara Favaretto sono in mostra per la prima volta al Maxxi, negli immensi spazi della Sala 4. Un progetto commissionato dal museo romano quello dei 18 cenotafi dedicati dall'artista a chi ha scelto (in modo reale o metaforico) di scomparire per sempre, chiedendo il rispetto per le proprie decisioni. Fra questi, il fisico Ettore Majorana, il campione di scacchi Bob Fisher, lo scrittore David Salinger, o Laszlo Toth, che sfregió la Pietá di Michelangelo.
    Presentata alla stampa dal presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri, dal direttore artistico Hou Hanrou, dal direttore di Maxxi Arte Anna Mattirolo, la serie chiamata 'Good Luck' rappresenta il compimento di un lavoro di ricerca durato dieci anni, giá sfociato nella bellissima installazione 'Momentary Monument', la palude allestita alla Biennale del 2009, e, l'anno successivo, nel libro contenente i materiali raccolti dalla Favaretto sui personaggi che hanno voluto recidere i legami con tutto e tutti. ''É un progetto bellissimo a cui abbiamo a lungo lavorato", ha detto la Melandri, sottolineando che l'artista trevigiana é da sempre presente nelle collezioni del Maxxi. E annunciando cosí che questa esposizione costituisce il primo passo di un programma che porterá alla realizzazione di monografie incentrate sull'opera degli artisti in raccolta (il prossimo sará Olivo Barbieri).
    "Molti dei centafi sono stati realizzati appositamente per questo allestimento, alcuni proprio sul posto", ha aggiunto Anna Mattirolo, che era rimasta estremamente colpita dall'installazione proposta in Biennale, una palude tagliata da una lama di metallo. Il fatto che la Favaretto abbia continuato a fare ricerche sui personaggi scomparsi ha implicato la possibilitá di mettere in cantiere il progetto di 'Good Luck', che si sposa perfettamente con i magnifici, ma difficili ambienti del museo progettato da Zaha Hadid. Il posizionamento di ogni cenotafio scandisce infatti magistralmente gli spazi, mentre le lamine di luce delle lastre di ottone danno vita a un effetto estetico molto potente. Il risultato é una dimensione di solenne raccoglimento, proprio secondo il volere dell'artista che attinge alla millenaria tradizione per il suo omaggio agli scomparsi. Perchè cenotafio vuol dire 'tomba vuota' e nell'antica Grecia stava a indicare un monumento sepolcrale dal valore altamente simbolico, eretto per conservare la memoria di un defunto senza contenerne le spoglie. Ecco quindi che quelli innalzati nella Sala 4 sono volumi sculorei, diversi per forma e dimensione, in cui i tre materiali essenziali di legno, ottone e terra si mescolano in varie soluzioni (e suggestioni). Non ci sono targhe, né iscrizioni per identificare il destinatario silenzioso di quell'omaggio. Solo, al loro interno, una grande scatola di metallo in cui Lara Favaretto ha inserito documenti sui personaggi, o oggetti a loro dedicati. La scatola é saldata, nessuno la potrá mai aprire e il tempo e l'umiditá della terra sicuramente la trasformeranno. Intanto le lamine di ottone, che rubano luce all'ambiente, sembrano quasi sentinelle imperturbabili di tutto quel silenzio. L'artista ha creato complessivamente 20 cenotafi, due non sono allestiti perchè giá custoditi in raccolte private a Miami e a Milano (il cenotafio dedicato a Federico Caffé). E questo é l'auspicato destino per i rimanenti 'monumenti'. Nel pensiero dell'artista c'é la loro "dispersione", in modo che possano essere conservati separatamente. "La loro finale dislocazione disegnerá una nuova mappatura, ideale e utopica, dei luoghi destinati alla memoria degli scomparsi". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza