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La Barcellona modernista di Picasso

'La rosa di fuoco' da domani al 19 luglio al Palazzo Diamanti a Ferrara

La Barcellona modernista che a cavallo tra XIX e XX secolo ha visto fiorire il genio di Picasso e Gaudí, è al centro di una grande mostra allestita fino al 19 luglio negli spazi di Palazzo dei Diamanti, a Ferrara. Insieme ai capolavori del 'periodo blu' del celebrato maestro spagnolo e dell'architetto della Sagrada Famiglia, figurano straordinari disegni, sculture, dipinti di artisti della scuola catalana quali Ramon Casas, Santiago Rusinol, Isidre Nonell o Joaquim Mir. Ideata come omaggio a Expo' 2015, la rassegna dal titolo 'La Rosa di Fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì' è stata curata dalla direttrice delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara Maria Luisa Pacelli e prende in esame il breve arco di tempo che va dall'Esposizione Universale svoltasi a Barcellona nel 1988 fino alla cosiddetta 'settimana tragica' del 1909. Vale a dire dall'evento internazionale che dette il via all'espansione urbanistica, economica e culturale della città sino alle rivolte scaturite dalle forti disuguaglianze sociali insite in quella veloce crescita. Gli artisti per primi percepirono la doppia anima dei due decenni tanto ricchi di fermento, in una terra che pur custodendo fermamente le tradizioni catalane di sapore ancora medioevale si apriva con coraggio alle suggestioni delle avanguardie, provenienti dalla vicina Parigi. Del resto pittori e scultori facevano la spola con la Ville Lumiere e mentre vedevano cambiare il volto della loro amatissima città, la raccontavano attraverso linguaggi nuovi e sorprendenti.

Una delle maggiori sfide di questa mostra, dice la Pacelli, è stata quella di testimoniare a Palazzo dei Diamanti il genio di Gaudì architetto. ''Crediamo di esserci riusciti - ha proseguito - allestendo una serie di fotografie vintage, ma anche bellissimi oggetti d'arredo da lui disegnati, come gli specchi provenienti dal Museo d'Orasay, e modelli dei suoi progetti appositamente ideati per Ferrara''. Si tratta, in particolare, del progetto della Colonia Guell, realizzato (in collaborazione con l'Università di Barcellona) proprio come faceva il celebre architetto (che non disegnava), con una serie di catenelle e uno specchio, appeso a testa in giù per mostrarne la reale volumetria. Alla maniera della fabbrica medioevale. Il percorso espositivo si apre però con un dipinto del giovane Picasso, 'I tetti di Barcellona', affiancato a una planimetria della città che ben ne illustra l'incredibile espansione. Il rinnovamento urbano diviene infatti il simbolo della Rosa di fuoco, il nome di Barcellona secondo gli anarchici, e Picasso ne offre una veduta del centro storico. Le strade piene di vita tornano nella cartellonistica (pastelli originali) del tempo, segno di modernità , mentre una sala riproduce gli ambienti della Taverna dei quattro gatti, dove Picasso e gli amici artisti si riunivano tutti i giorni. E dove si svolse la prima mostra del maestro catalano, qui documentata con un magnifico autoritratto a carboncino (1900) ''dagli occhi magnetici''.

Effervescente è anche il bozzetto, in cui Picasso celebra il Carnevale, ma a rivelare il lato oscuro di quell'epoca, ecco 'La garrota' di Casas, opera drammatica dove, nel raccontare un'esecuzione pubblica, si fa evidente il clima di tensione che pesava su Barcellona. Oltre alla vita pubblica, la mostra ferrarese illustra il quella privata della borghesia cittadina sempre piú ricca. Dagli arredi di Gaudí alle visioni ariose dei ritratti e degli interni, una sezione viene dedicata anche alla vita notturna, in cui tornano le opere di Picasso. E se non manca una sala incentrata sui paesaggi di Mir, dominati da un naturalismo simbolista che vira verso l'astrazione, il percorso si conclude con il rapporto creativo tra Picasso e Nonell, che sfocia nel periodo blu. Tema della collaborazione tra i due artisti, quello dei miserabili, degli emarginati, raffigurati con una tavolozza capace di restituire loro dignitá solenne. E l'infinita melanconia , come in 'Ragazza con la camicia', l'ultimo dipinto di Picasso del periodo blu, prestito eccezionale dalla Tate Gallery di Londra

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