Parla anche la 'lingua' dell'Expo, ma quella di Montreal del 1967 con l'incontro negli spazi della manifestazione dedicata all'uomo e il suo mondo tra le opere di Alexander Calder ed Emilio Vedova, la doppia mostra promossa dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, a Venezia, dal 6 maggio al 18 ottobre prossimi.
"Frammenti Expo '67" è la matrice comune delle due rassegne, allestite nel Magazzino del Sale e nello Spazio Vedova, alle Zattere, che ripropongono i contribuiti dei due artisti all'Expo canadese. Di Calder, nella mostra curata da Germano Celant, verranno presentate una decina di sculture, disegni e documenti riguardanti l'intervento del '67, caratterizzato da un'opera di 22 metri di altezza, uno 'Stabile', installata all'ingresso dell'esposizione universale. Di Vedova sarà 'ricostruito' - come ha ricordato il presidente della Fondazione Alfredo Bianchini - il 'percorso-momento' di luce, con proiettori e lastre colorate di vetro realizzate nelle fornaci di Murano, che raccordava i tre corpi del padiglione italiano, con un recupero di materiali originari, come una struttura rotante riflettente di quasi tre metri. In una seconda parte della sala, invece, la 'macchina' ideata da Renzo Piano offrirà al pubblico, per la prima volta a Venezia, una decina di grandi dipinti del ciclo del 1976 'De America'. "Tra Calder e Vedova - ha rilevato Bianchini - c'è una analoga tensione nella cattura dello spazio".
A fare da contraltare agli appuntamenti lagunari, a dare quasi il segno di una dimensione sempre più internazionale di Vedova, la presentazione ad Art Basel, dal 18 al 21 giugno di 109 opere del ciclo '...in continuum' nella sezione 'Unlimited', mentre a Salisburgo ci sarà una mostra, a Villa Kast, dove i teleri degli anni '80 dell'artista veneziano dialogheranno con le opere recenti di Georg Baselitz.
A ottobre, invece, prende il via il progetto 'Vedova e l'avanguardia musicale', curato da Mario Messinis: una sorta di mini 'festival' che spazierà da Beethoven, a Schonberg e Nono, fino a inediti di Wolfang Rihm. Se il 2016, anno del decennale della mostre, sarà probabilmente segnato dal catalogo ragionato dell'opera del maestro e da una mostra negli Stati Uniti, pare a New York, l'avvio del decennale vedrà l'incontro 'letterario' tra i diari di Vedova e 'Fondamenta degli incurabili' di Josif Brodskij (morto nel 1996) - nome del luogo alle Zattere dove l'artista veneziano amava passeggere prima di chiudersi in studio -, con una serata di letture con Toni Servillo. (ANSA).