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Joan Mirò, l'impulso creativo

Joan Mirò, l'impulso creativo

Dal 26/11 a Mantova 53 capolavori dal genio catalano

ROMA, 22 novembre 2014, 18:03

Nicoletta Castagni

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oan Miró, Josep Royo La lucertola dalle piume d’oro, 1989-1991 Lana, cotone e juta, 190 x 270 cm Archivo Successió Miró © Successione Miró by SIAE 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA

oan Miró, Josep Royo La lucertola dalle piume d’oro, 1989-1991 Lana, cotone e juta, 190 x 270 cm Archivo Successió Miró © Successione Miró by SIAE 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA
oan Miró, Josep Royo La lucertola dalle piume d’oro, 1989-1991 Lana, cotone e juta, 190 x 270 cm Archivo Successió Miró © Successione Miró by SIAE 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Oli di sorprendente bellezza, arazzi coloratissimi, ma anche terrecotte, bronzi, disegni, i capolavori di Joan Mirò saranno in mostra dal 26 Novembre al 6 aprile nei vasti spazi delle Fruttiere di Palazzo Te. Esposte 53 opere del genio catalano tra cui l'enorme 'Senza titolo' del 1974, 'Personaggio e uccello' del 1976, gli arazzi 'La lucertola dalle piume d'oro', la scultura 'L'uccello si nasconde tra le dita in fiore' del 1969 e il 'Progetto per un monumento' del 1972.

Con il titolo 'Miro. L'impulso creativo', l'importante rassegna è stata realizzata in collaborazione con la Fundacio Pilar i Joan Miro di Mallorca e curata da Elvira Camara Lopez, direttore della Fondazione stessa. Lo scopo è quello di fornire diverse chiavi di lettura dell'opera di Miro, soprattutto per aiutare il pubblico a comprendere meglio la passione, la forza interiore e il desiderio che accompagnarono il maestro catalano durante tutto il suo percorso artistico. Quindi non una retrospettiva, bensì un vero e proprio viaggio all'interno della poetica di un artista che ha saputo lasciare un segno indelebile nell'arte del '900. L'iconografia di Miro, del resto, è composta da un numero ridotto di temi e motivi ricorrenti quali la donna, gli uccelli, le costellazioni, la testa, e che il grande maestro ha saputo trasformare in una varietà di forme e rappresentazioni sempre diverse e sempre in divenire, componendo un repertorio in continua trasformazione. Uno spirito di ricerca, un costante anelito di sperimentazione capace di aggirare ogni vincolo che pervade l'intero percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni: Il gesto, La forza del nero, Il trattamento dei fondi, L'eloquenza della semplicità e La sperimentazione con i materiali. Si comincia dunque con la gestualità che Mirò introduce nell'atto del dipingere e il progressivo inserimento nelle sue opere di segni, grafismi, sgocciolamenti. Evidente, come documenteranno i capolavori allestiti, il contatto del maestro catalano con l'Espressionismo astratto e Jackson Pollock, ma anche quello con la cultura orientale e giapponese. Da quest'ultima Mirò mutua inoltre l'uso del nero, associato ai colori primari blu, rosso e giallo, per tracciare linee sottili e schematiche a contornare le forme che popolano il suo universo iconografico o riempire interstizi. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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