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Invito al viaggio, le anime di Battiato sul palco

Invito al viaggio, le anime di Battiato sul palco

Omaggio da Jova ad Alice. Caselli, qui c'è tutta la sua fantasia

VERONA, 21 settembre 2021, 22:31

(di Carlo Mandelli)

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Invito al viaggio, le anime di Battiato sul palco tributo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Invito al viaggio, le anime di Battiato sul palco tributo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Invito al viaggio, le anime di Battiato sul palco tributo - RIPRODUZIONE RISERVATA

 - VERONA, 21 SET - Un tributo, una serata di musica e un momento lungo una notte, per ribadire che l'arte di Franco Battiato è qualcosa destinato a restare. 'Invito al viaggio', vero e proprio evento con con cinquantatré artisti alle prese con le canzoni di Battiato, morto lo scorso 18 maggio, è andato in scena questa sera da un'Arena di Verona (sold out con capienza covid di seimila persone) che ha parlato le tante lingue della musica, unite dalla poesia e dal racconto, del cantautore siciliano.
    "Torno sul paco - ha raccontato Jovanotti nel pomeriggio - dopo due anni esatti per pochi minuti con Saturnino per un'occasione importante. Insieme ai colleghi che lo hanno conosciuto e amato celebreremo Franco Battiato". E celebrazione, laica e artistica, è stata, con una lista di invitati lunghissima, introdotti sul palco dalle letture di Umberto Broccoli. "I veri viaggiatori - ha esordito Broccoli parlando della canzone di Battiato che ha dato anche il titolo alla serata - sono quelli che partono per partire, cuori leggeri che non si allontanano mai dal proprio destino, uomini che, senza sapere perché, ogni volta riprendono il viaggio. Questi sono i viaggiatori di Baudelaire che Franco ha sicuramente presente quando immagina le note di questa canzone".
    Accompagnati dall'orchestra, sotto i riflettori dell'Arena, passano in tanti, quasi 'tutti', a cominciare da Arisa che ha aperto la serata, fino ai Subsonica, alle prese con la loro versione di 'Up Patriots to arms'. "Abbiamo cercato di rappresentare il repertorio di Franco nella sua ampiezza e con un bel distillato - ha raccontato Francesco Cattini, manager di Battiato e tra gli organizzatori del concerto - con estratti dalle opere liriche, dai film, dalla parte più sperimentale e ardita degli anni Settanta. Poi c'è il pop, che naturalmente la fa da padrone. Abbiamo stilato una lista di canzoni e poi pensato a quali interpreti sarebbero stati adatti, canzone per canzone". Presente, all'Arena di Verona, anche Caterina Caselli che ha ricordato l'amico e collega Battiato. "Nella scaletta di questa serata - ha commentato la Caselli - c'è Franco nei suoi molteplici linguaggi musicali e non. C'è tutta la sua fantasia e tutta la sua creatività. C'è la grande emozione, anche solo nel guardare gli ospiti presenti e l'attenzione messa nella scelta.
    C'è rispetto e attenzione per quello che esprimeva Franco, anche nel rigore degli arrangiamenti". Nel mezzo, tutti o quasi i periodi della storia musicale di Battiato, istrionica, differente: Morgan sulle note di 'Come un cammello in una grondaia', Emma con 'L'animale', Cristicchi con 'Lode all'inviolato', giusto per cominciare. Poi, un susseguirsi di note e parole con Paola Turci, Gianni Morandi e Mahmood ('No time no space'). "La prima volta che ascoltai Franco Battiato - ha ricordato Mahmood - mi trovavo in macchina con degli amici, diretti verso una spiaggia. La sua musica è stata capace di rapirmi e non smetterò mai di ringraziarlo per tutto il bello che ci ha lasciato e per il modo limpido in cui ci ha raccontato le sue storie. Il Maestro è e sarà per sempre per me la stella polare della musica italiana". Altra voce in scena e in arrivo da tutt'altro universo musicale, quella di Cristina Scabbia, per l'occasione alle prese con 'Strani giorni'. Dalla Sicilia alla Sicilia, Carmen Consoli ha portato in Arena il suo tributo a Battiato sulle note di 'Tutto l'universo obbedisce', mentre Jovanotti ha propostp 'L'era del cinghiale bianco'. E poi ancora Angelo Branduardi ('Il Re del mondo'), Max Gazzè ('Un'altra vita') e, naturalmente, Alice con tre brani ('Io chi sono', 'Prospettiva Nevski' e 'La cura'). I Bluvertigo si sono esibiti con 'Shock in my Town'. "Se dovessimo definire Battiato - ha commentato la band - le parole che verrebbero in mente sono 'gentile' e 'speciale'. Sarà un caso che unendole viene fuori 'geniale'?".
    Tra i tanti che non sono voluti mancare, anche Fiorella Mannoia, Baustelle, Gianni Maroccolo, Giovanni Caccamo, Colapesce e Dimartino, Gianna Nannini, Vasco Brondi e numerosi altri. Tutti, per una sera, nel segno di Battiato.
   

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