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Bologna premia Vasco Rossi, suo figlio adottivo

Bologna premia Vasco Rossi, suo figlio adottivo

Conferito il Nettuno d'oro, 'mio padre sarebbe molto orgoglioso'

BOLOGNA, 16 dicembre 2020, 20:53

Redazione ANSA

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Musica: Vasco Rossi riceve il Nettuno d 'oro di Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Musica: Vasco Rossi riceve il Nettuno d 'oro di Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA
Musica: Vasco Rossi riceve il Nettuno d 'oro di Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Era arrivato a Bologna a 16 anni per frequentare l'istituto tecnico Tanari e non se n'è più andato, cambiando una moltitudine di indirizzi senza mai perdere di vista le Due Torri. Più di mezzo secolo dopo Vasco Rossi, 68 anni, si trova in Consiglio comunale, sulla poltrona del sindaco, con il Nettuno d'Oro fra le mani. Il massimo riconoscimento da parte di una città che l'ha adottato, nonostante le origini modenesi: d'altra parte, scherza il sindaco Virginio Merola consegnando il riconoscimento al rocker di Zocca, "nessuno è perfetto".
    Vasco ci ride su: "Bolognesi si nasce, ma non si diventa. È più facile diventare cittadini americani che bolognesi: se sposi un'americana diventi americano, se sposi una bolognese non ancora". Gap sanato: "Finalmente chiudiamo un cerchio. Sappiamo tutti che Vasco ha vissuto qui, ha studiato qui, ha cantato qui - afferma Merola, consegnandogli la statuetta - e quindi riconosciamo quanto ha dato anche alla città di Bologna con la sua opera artistica, quanto ha dato con le sue canzoni e quanto ha dato con il suo modo di essere".
    I due sono quasi coetanei. "Come te ho vissuto negli anni '70 - ricorda Merola - io ero a Radio Città, la mitica radio Città, so che tu eri direttore di Punto Radio". I ringraziamenti del rocker non sono di facciata: "Sono onorato e felice di ricevere questo riconoscimento della città che mi ha accolto, mi ha nutrito l'anima e lo spirito, nella quale sono cresciuto, nella quale ho vissuto molte vite, nella quale vivo e che alla fine mi ha adottato", attacca Vasco. Che ricorda gli anni del Tanari, dove "ho scoperto la mia vena artistica, grazie al professor Farinelli (padre dell'attuale direttore della Cineteca di Bologna, ndr)".
    D'altronde, la sua carriera è partita da piazza Maggiore: "Ci sono tornato adesso, è ancora là, uguale, splendida come testimone di nuove avventure". E proprio in piazza Maggiore, poche settimane fa, Vasco ci ha girato il videoclip di "Una canzone d'amore buttata via", il suo ultimo singolo che farà anche da sigla di apertura della quarta edizione di Danza con Me, il programma di Roberto Bolle con cui da tre stagioni Rai1 apre l'anno: "Non è che partecipo alla trasmissione - spiega Vasco - sono nella sigla iniziale, io canto la canzone, lui la interpreta". Per Bolle, solo parole d'affetto: "Per me è un grandissimo ballerino, bello anche come persona - sottolinea Vasco - L'ho abbracciato, perché era talmente bello che bisognava toccarlo".
    Inutile dire che, per l'uomo dei concerti oceanici, il sogno a breve termine è di tornare su un palco, faccia a faccia con le persone: "Mi mancano tantissimo i concerti, perché è chiaro che per me la mia vita è fare concerti e scrivere canzoni. Mi sono sentito abbastanza strano, perché non ha più nessun senso per me vivere senza far concerti". Bologna, sottolinea l'assessore alla cultura Matteo Lepore leggendo le motivazioni del conferimento del Nettuno d'Oro, "è orgogliosa e grata di essere stata palco nella vita e nei tour di questo grande artista". Un artista che dedica il premio "alla mia famiglia" e in particolare al padre: "Non ha visto niente di tutta la mia storia, è morto all'inizio.
    Sarebbe molto orgoglioso".
   

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