Il mondo dell'arte e dello spettacolo si mobilitano contro lo stigma delle malattie mentali. E' questo il senso della mostra fotografica dal titolo 'Circuiti' dell'artista Luca Centola che è stata inaugurata a Roma, presso lo Spazio Cerere (via degli Ausoni), e visitabile fino al 2 novembre.
Ad organizzarla la onlus Angelo Azzurro, associazione animata dalla dottoressa Stefania Calapai e fondata nel 2009 con l'obiettivo di superare i pregiudizi attorno ai problemi psichici, e per l'inaugurazione, avvenuta nel rispetto delle cautele imposte dall'emergenza coronavirus, è intervenuta Frida Giannini, per anni al timone creativo di Fendi e poi di Gucci, nonchè membro del consiglio direttivo di Save The Children.
Oltre a lei hanno dato il proprio sostegno come testimonial all'iniziativa cantanti e attori: Laura Pausini, Claudia Gerini, Paola Cortellesi, Luca Argentero e Ricky Memphis.
Si tratta di una nuova tappa del progetto 'A-head', che punta tramite la cultura ad aiutare i giovani che hanno attraversato un periodo di difficoltà a reintegrarsi a pieno nella società, attraverso lo sviluppo di nuove capacità lavorative e creative.
Nella mostra fotografica, il cui ricavato viene utilizzato per le attività benefiche della onlus, Centola restituisce in fotografia lo studio di formule fisiche-matematiche, con l'obiettivo di approfondire la ricerca riguardo a determinate dinamiche sociali e relazionali.
"Il risultato sono dei circuiti che, attraverso dei percorsi installativi, generano dei dibattiti critici tra scienza e società, tra ritratti e archeologia industriale", come spiega il curatore Piero Gagliardi. Leggere i percorsi è il principale obiettivo della ricerca dell'artista, "scevra dal voler essere risolutiva o invasiva, ma come succede per i circuiti, capace di segnare un percorso obbligato dalla funzionalità del problema affrontato". E' anche prevista per il 30 ottobre un originale incontro-intervista, tra l'artista materano e la psicoterapeuta Laura Guido, un dialogo tra arte e psicologia analitica in cui verranno sottoposti a una sorta di analisi le immagini esposte e il loro autore.