Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La provocazione di Schmidt, "I musei restituiscano le opere alle chiese"

La provocazione di Schmidt, "I musei restituiscano le opere alle chiese"

Direttore Uffizi lancia idea. Betori, valutare ogni caso

FIRENZE, 28 maggio 2020, 21:53

di Marta Panicucci

ANSACheck

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Un ritorno ai luoghi e ai significati originari. E' quanto immagina il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt per le opere spirituali concepite per chiese e cappelle e poi finite nei musei statali o nei loro depositi.
    "Credo che il momento sia giunto: i musei statali compiano un atto di coraggio e restituiscano dipinti alle chiese per i quali furono originariamente creati", ha detto Schmidt in occasione della riapertura di Palazzo Pitti a Firenze. L'operazione potrebbe coinvolgere tavole, tele, pale ed altri dipinti. Tra questi, ha spiegato, "il caso forse più importante" "si trova proprio agli Uffizi: la Pala Rucellai di Duccio di Buoninsegna, che nel 1948 fu portata via dalla basilica di Santa Maria Novella e dagli anni '50 del Novecento è esposta nella sala di Michelucci e Scarpa, insieme alle Maestà di Giotto e di Cimabue", ma che "non è mai entrata a far parte delle proprietà del museo".
    La pala d'altare, che raffigura la Madonna con il bambino, fu dipinta per la compagnia dei Laudesi nella prima cappella del transetto destro in fondo alla basilica fiorentina. "Mi auguro - ha aggiunto Schmidt - un dibattito ampio, aperto, pubblico e privo di pregiudizi sull'opportunità di restituire l'opera alla basilica di Santa Maria Novella per la quale essa fu ideata e dipinta". Proposta già avanzata negli anni '90 da Giorgio Bonsanti e che secondo Schmidt "è sacrosanto mettere in pratica". Questa iniziativa avrebbe anche il merito, viene sottolineato, di dare gambe al progetto del 'museo diffuso', tornato alla ribalta durante l'emergenza Covid per evitare gli assembramenti nei musei più famosi.
    Il ricollocamento dei dipinti, però, pone il problema della loro sicurezza e conservazione, criticità sulla quale insistono molti commentatori. Per Timothy Verdon, storico dell'arte e responsabile dell'ufficio diocesano dell'Arte sacra, si tratta di una "provocazione estremamente positiva", ma poco realizzabile ( "nella realtà tutti capiscono che sarà molto difficile"), mentre per l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori "la proposta in sé merita attenzione e plauso", ma "ogni caso andrebbe valutato singolarmente". Per Francesco Giro, senatore di Forza Italia, la proposta "è storicamente e filologicamente sensata", ma bisogna "scongiurare soprattutto atti di vandalismo". Positivo anche il giudizio della vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, che ha parlato di idea di "grande interesse e intelligenza" e anche "in sintonia con un orientamento che la Regione ha sempre avuto ben chiaro: la chiave è valorizzare i presidi della cultura diffusa nel territorio".
    Barni ha anche rilanciato il tema delle guide turistiche per le quali, sempre oggi, Schmidt ha suggerito l'istituzione di un ordine professionale perché "queste figure meritano maggiore rispetto e devono essere tutelate giuridicamente, attraverso un percorso di accesso alla professione certificato in base alla competenza".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza