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Livermore a Genova, "siamo pirati della bellezza"

Livermore a Genova, "siamo pirati della bellezza"

Nuovo direttore 'Nazionale', io innamorato del teatro pubblico

GENOVA, 18 gennaio 2020, 10:39

di Chiara Carenini

ANSACheck

Presentato David Livermore nuovo direttore del Teatro Nazionale di Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA

Presentato David Livermore nuovo direttore del Teatro Nazionale di Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA
Presentato David Livermore nuovo direttore del Teatro Nazionale di Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il teatro deve andare l'attacco dell'immaginario della società. Vogliamo essere pirati della bellezza". Sta in queste parole, che hanno raccolto gli applausi a scena aperta di un pubblico fatto di media e amanti del teatro, tutto l'impeto e la passione di Davide Livermore, che si è presentato a Genova nelle vesti di nuovo direttore del Teatro Stabile-teatro Nazionale affermando di essere "innamorato del teatro pubblico". Una vera e propria star, per di più molto attesa, cui affidare le sorti del teatro per un rilancio globale, rilancio che prevede una possibile internazionalizzazione. Per questo Livermore, ex direttore del Baretti di Torino, del Centre de Perfeccionament Placido Domingo e del Palau Les Arts Regina Sofia di Valencia oltre che apprezzatissimo regista lirico, scenografo, sceneggiatore, cantante lirico e pure scrittore (notevole il suo Mozart e il violino di Lucifero, scritto a 4 mani con Rosa Mogliasso, ed.
    Salani), l'uomo che ha fatto della cultura uno strumento rivoluzionario di vera aggregazione, ha adesso in mano il timone di una istituzione - lo Stabile appunto, oggi Nazionale - chiaramente in sofferenza. Potrà, il carismatico Livermore, dettare la linea immaginando ampi spazi per la nuova drammaturgia e spazi-riserve non più indiane destinate ai classici, "storie meravigliose che hanno affascinato la gente nei secoli, meccanismi perfetti che non hanno bisogno di riscrittura". Uno Shakespeare per esempio, che bellezza se in lingua originale, ma per pietà con "l'esigenza di fare un Macbeth come si deve". Livermore il vulcanico ha mille idee pronte per una ricetta sicura: azioni per coinvolger ei giovani, attenzione alla multiculturalità del territorio genovese, con particolare attenzione ala comunità ecuadoriana, ma anche la spinta verso l'estero: come inaugurare la stagione il 12 ottobre, il 'Columbus day', "quale giornata migliore per l'apertura della stagione del Teatro di Genova se non il giorno più importante a New York e nelle tante città latino americane?". Ma non basta. E anche se Livermore non anticipa nulla di quello che sarà il suo programma, c'è già in cantiere la prima edizione del Premio Ivo Chiesa dedicato al fondatore del teatro, e la collaborazione con il Museo dell'Attore e la Scuola di recitazione del Teatro di Genova, la migliore accademia italiana. Infine, la questione dei finanziamenti: "dire che con la cultura non si mangia è affermare il falso.
    Studi economici dimostrano che ogni euro investito in cultura può valere in media cinque volte tanto. Come direttore di questo teatro, da sempre uno dei più importanti d'Italia, vorrei pungolare la politica perché possa avere maggiore consapevolezza dell'importanza del nostro lavoro. E' giusto chiedere risorse per la bellezza, il teatro migliora la qualità della vita".
   

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