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Mostre: '1, 2, 3 Stella!', Pietro Ruffo torna a Parigi

Mostre: '1, 2, 3 Stella!', Pietro Ruffo torna a Parigi

Terza personale dell'artista, tra migranti e costellazioni a Galerie Italienne

PARIGI, 14 ottobre 2019, 16:31

Redazione ANSA

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Mostre: '1, 2, 3 Stella! ', Pietro Ruffo torna a Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostre:  '1, 2, 3 Stella! ', Pietro Ruffo torna a Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mostre: '1, 2, 3 Stella! ', Pietro Ruffo torna a Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un, due, tre stella!: Pietro Ruffo torna in Francia per la sua terza mostra personale parigina in programma da oggi fino al 23 novembre alla Galerie Italienne.   Un'occasione per scoprire gli ultimi lavori di uno tra i migliori talenti dell'arte contemporanea italiana, magari dopo aver visitato l'attesa esposizione per i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci nel vicino Museo del Louvre. Per questa nuova trasferta Oltralpe l'artista romano, da anni residente alla Fondazione Pastificio Cerere volge lo sguardo alle stelle. Intessendo un legame tra la volta celeste e temi a lui cari come il viaggio e le migrazioni. Traversate antiche o contemporanee - da cui il titolo della mostra, 'Traversées' - che nell'immaginario dell'artista-geografo già autore di proverbiali carte e mappamondi vanno affrontate col naso all'insù. Vale a dire guardando alle costellazioni che puntellano il cielo piuttosto che chinando il capo su cartine geografiche irrimediabilmente esposte ai capricci della storia.
    "Nei grandi quadri della serie 'Costellazioni' - spiega Ruffo - ho sovrapposto due carte: lo sfondo è una carta terrestre. Nel corso dei secoli, è diventato sempre più preciso, ma altrettanto soggetto al cambiamento, perché legato alla politica. Con questo ho fatto combaciare una carta celeste mitologica dipinta all'acquarello e tratta dagli affreschi di Palazzo Farnese a Caprarola, uno strumento arcaico che non è mai cambiato nel corso del tempo". Per la Galerie Italienne di Alessandro Pron e Raphaella Riboud-Seydoux, con la direzione di Matteo Da Dalt, la personale di Pietro Ruffo è stata anche una sfida logistica. Tra i pezzi inediti esposti in Rue du Louvre, proprio di fronte alla futura Collezione Pinault, un affresco di 9 metri x 2,60 ispirato agli Azulejos e ai racconti di viaggio visti, questa volta, in chiave contemporanea. Ma anche una serie di vasi che richiamano le traversate delle navi mercantili ai tempi dell'antica Grecia.
    "Ognuno di questi oggetti, spesso riccamente decorato, raccontava una storia: all'epoca si scambiavano spezie od olii al pari di storie e leggende. E per navigare da una sponda all'altra, si fissavano le stelle che indicavano la via", spiega il curatore della mostra David Rosenberg, in riferimento alle preziose ceramiche che il quarantenne artista ha scelto di intitolare, appunto, 'Un, due, tre Stella!'. Un sicuro riferimento agli astri che orientano i naviganti, ma forse anche alla politica dei nostri giorni che talvolta - suggerisce l'artista - sembra "giocare" con i flussi di uomini erranti, guardandoli oppure voltandosi dall'altra parte, a seconda delle esigenze mediatiche o elettorali del momento. Costruita su diverse tecniche, tra cui il disegno, l'acquarello, la scultura ed ora anche la ceramica, l'opera di Pietro Ruffo è ormai entrata a far parte di importanti collezioni pubbliche e private. Come se dal suo studio di San Lorenzo avesse anch'egli mollato gli ormeggi per mondi lontani, componendo una mappa immaginaria dei suoi lavori ormai sparsi attraverso il pianeta. Senza mai dimenticare Roma, città di nascita in cui vive e lavora e in cui prevede una prossima mostra dopo la tappa parigina. 
   

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