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Centodieci anni fa nasceva il Corriere dei Piccoli - FOTO

Centodieci anni fa nasceva il Corriere dei Piccoli - FOTO

Una mostra racconta la storia e l'universo del primo giornale a fumetti dell’editoria italiana

20 settembre 2018, 18:15

Redazione ANSA

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Serie Corriere dei Piccoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie Corriere dei Piccoli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie Corriere dei Piccoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Parte dalla prima uscita del Corriere dei Piccoli, il 27 dicembre 1908, la mostra che racconta la storia e l'universo del primo giornale a fumetti dell’editoria italiana.

L'esposizione,  allestita dal 13 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019, sarà ospitata dallo Wow Spazio Fumetto del Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano.

Il mitico numero uno del Corriere dei Piccoli risale a centodieci anni fa. Per quasi novant’anni ha affascinato più generazioni di lettori. Attraverso centinaia di numeri originali, scelti nell’archivio della Fondazione Franco Fossati, è possibile ripercorrere non solo la storia editoriale del mitico "Corrierino", ma anche riscoprire i personaggi che hanno reso grande questo settimanale. 

Il primo numero del giornalino appare nelle edicole di tutta Italia, a 10 centesimi. Sotto la testata, disegnata da Antonio Rubino, appare l’indicazione “supplemento illustrato del Corriere della Sera”, il principale quotidiano italiano. Si conclude così una lunga gestazione, che si ispira in parte ai supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi, tenendo conto di precursori italiani come il Giornale per i bambini (dove era nato Pinocchio) e il Giornalino della domenica di Vamba (dove appariva a puntate il "Giornalino di Gianburrasca").

Il progetto è di una sociologa e scrittrice, collaboratrice del Giornalino della domenica: Paola Lombroso, figlia del celebre scienziato Cesare. Ai racconti in testo, alle rubriche e alle illustrazioni si affiancano i fumetti (come verranno chiamati soltanto decenni più tardi), quei "comics" che già da una decina d'anni stanno riscuotendo grande successo negli Stati Uniti. Una preziosa corrispondenza in proposito è conservata a Milano dalla Fondazione Corriere della Sera.

Al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, l'idea piace, ma è indeciso sull'affidare un progetto così importante ad una donna, così coinvolge Silvio Spaventa Filippi, già impegnato nel quotidiano e nelle altre testate supplementari, mentre a Paola Lombroso, 37 anni, coetanea dello Spaventa Filippi, nota al grande pubblico anche sotto lo pseudonimo di Zia Mariù, viene affidata la rubrica delle Lettere del nascente Corriere dei Piccoli, che vede la luce il 27 dicembre 1908.

Paola Lombroso (che lascia la redazione nel 1912 disgustata dal sostegno del giornale alla conquista della Libia, ma rimane un punto di riferimento per la letteratura e per la didattica fino alle "leggi razziali" del 1938, che feriscono a sangue anche gli ambienti culturali e la migliore editoria italiana) viene qui raccontata per la prima volta in modo ampio, perché uno degli scopi della mostra è anche quello di segnalare le poche donne che sono state importanti nelle vicende artistiche ed editoriali del "Corrierino", soprattutto in anni nei quali le porte delle redazioni erano piuttosto riservate agli uomini.

Ampio spazio è quindi riservato a Grazia Nidasio, entrata in redazione giovanissima negli anni Cinquanta per accompagnare il Corriere dei Piccoli (e dal 1972 anche il Corriere dei ragazzi) per quarant'anni, con personaggi come Valentina Mela Verde e la Stefi, per fare solo due nomi entrati nella storia del Fumetto italiano.

Per molti anni, dal 1908 al secondo Dopoguerra, sul Corriere dei Piccoli non vengono pubblicati i fumetti come li conosciamo oggi: al posto delle familiari nuvolette ci sono delle agili strofe in rima, poste sotto ogni vignetta, che raccontano e commentano. I memorabili testi del Corrierino saranno una delle ragioni dello straordinario successo del nuovo giornale e dei suoi indimenticabili personaggi, creati dai maggiori artisti italiani o provenienti da oltreoceano. Citiamo tra gli italiani il negretto Bilbolbul di Attilio Mussino (primo personaggio italiano, appare nel mitico n. 1), Quadratino di Antonio Rubino, il protobalilla Schizzo di Mussino che ci accompagna alla Prima guerra mondiale, il popolare e fortunatissimo Signor Bonaventura di Sto (l'attore e scrittore Sergio Tofano, che nella mostra merita un'evidenza speciale) nato nel 1917 e continuato fino agli anni Ottanta, e ancora Marmittone di Angoletta... Dagli Stati Uniti ne arrivano molti, da Buster Brown (da noi ribattezzato Mimmo, già in copertina nel primo numero) al gatto Felix, da Fortunello ad Arcibaldo e Petronilla, senza dimenticare Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò con Tordella...

La formula del giornalino si mantiene praticamente inalterata per molti anni: racconti, romanzi a puntate, poesie, rubriche e storie illustrate vengono alternate sapientemente fino alla Seconda Guerra Mondiale, uno spartiacque importante per la storia del Corriere dei Piccoli, che dopo il 25 aprile 1945 deve cambiare nome (soltanto per un anno) diventando Giornale dei Piccoli, e nel 1947 pubblica la prima storia con le nuvolette, “Il labirinto della morte”, disegnata da Nadir Quinto. Le pagine si riempiono di disegni di Grazia Nidasio e Leo Cimpellin, vere colonne redazionali per anni, oltre che autori eccellenti.

 

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