Un anno da ricordare, per la vittoria di Sanremo in duo con Ermal Meta e il quinto posto all'Eurovision: Fabrizio Moro ha voluto festeggiarlo nella sua Roma, aprendo il tour con la realizzazione di un sogno: il suo primo concerto all'Olimpico (curva sud), nel quale 'abbracciare' con un tuffo nella sua storia musicale (al centro anche della nuova raccolta 'Parole, rumori e anni') "il mio popolo" insieme ad amici come lo stesso Meta, Fiorella Mannoia e il vincitore di Sanremo giovani, Ultimo (cresciuto come lui nel quartiere popolare romano di San Basilio) a cui il cantautore aveva dato la prima grande possibilità, facendogli aprire l'anno scorso il suo concerto nella Capitale.
Moro ha impresso una partenza rock alla scaletta di oltre 25 canzoni per quasi 3 ore di musica, scandita da brani come 'Tutto quello che volevi' e 'Soluzioni' ma è l'intensa 'E' solo amore' a regalare i primi emozionanti cori, che continuano per tutto il concerto. Non manca anche un momento di denuncia sociale, come il ricordo di Stefano Cucchi, a cui Moro aveva dedicato nel 2011 'Fermi con le mani': "La sua storia ha un epilogo incompiuto dove il confine tra quello che si sa e quello che si fa finta di non sapere, è molto sottile - dice introducendo il brano - Stefano è stato 'violentato' e lasciato solo a morire da uno Stato che spesso si dimentica dei suoi stessi figli". Al suo popolo, Moro è abituato a dire tutto: "Appena sono entrato all'Olimpico mi ha fatto un po' paura questa situazione, la sognavo da quando ero ragazzino e ascoltavo le prime musicassette. Sognavo di suonare davanti a voi, davanti al mio popolo. Ora la paura è passata". Si passa da gemme più recenti come 'Alessandra è sempre più bella' alla catartica 'Il peggio è passato'. Moro rivendica le sue radici: "Nei quartieri di Roma dove sono cresciuto, San Basilio, e Setteville, ho disegnato i ricordi più belli, quelli che rimangono eterni per tutta la vita" spiega prima di cantare 'L'eternità', il brano del 2013 di cui è da poco uscita una nuova versione arricchita dai versi dell''allievo ideale', Ultimo, che lo raggiunge emozionatissimo sul palco. Insieme fanno cantare lo stadio e regalano anche un duetto sulla romantica Melodia di giugno. "Devo a questa persona tanto, se non tutto - dice Ultimo - te vojo bene Fabrì".
Il ritmo è trascinante e il pubblico è felice di ritrovare anche i brani affidati da Moro ad altri interpreti (era un momento difficile"), come 'Sono solo parole', che ha avuto come interprete elettiva Noemi, arrivata con la canzone terza a Sanremo nel 2012, e 'Un'altra vita', andata ad Elodie. Un Moro più introspettivo da 'Intanto' a 'I pensieri di Zo', sulla quale Fiorella Mannoia regala una performance regale, salutata da un coro da curva iniziato da Moro, "Fiorella quanto sei bella". Il pathos cresce nel secondo duetto, sulla bellissima 'Acqua'. "Grazie per le canzoni che mi hai regalato - dice la Mannoia a Moro - e grazie Roma, meravigliosa". Si va avanti in crescendo, da Eppure mi hai cambiato la vita, all'iconica Pensa (con cui il cantautore ha vinto Sanremo giovani nel 2007), accompagnata sui grandi schermi dalle foto delle vittime di mafia. All'arrivo di Ermal Meta scatta una versione collettiva di Non mi avete fatto niente e dal prato il pubblico alza cuori di carta. "Fabrizio questo non è un sogno è una realtà", dice Meta. "Lui è un amico vero" ricambia Moro. E il cantautore romano chiude in bellezza, tra brani come 'Portami via', scritta per la figlia, 'Libero' e 'Pace': "la cosa importante per noi è aver lasciato un ricordo indelebile, voi ne avete lasciato uno che non sparirà mai più".
Una festa riuscita grazie anche all'ottima band, composta da Claudio Junior Bielli (Pianoforte, Tastiere e Programmazioni), Roberto Maccaroni (chitarra e cori), Danilo Molinari (chitarra), Alessandro Inolti (batteria), Andrea Ra (basso e cori). Fra le tante tappe del tour estivo ci sono Cervia, Napoli, Assisi, Macerata e Taormina, al Teatro Antico.
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