L'anno scorso la realtà virtuale al Festival di Cannes c'era già stata e addirittura in selezione ufficiale con 'Carne e arena', ovvero un tuffo nell'inferno dei migranti firmato dal messicano Alejandro Gonzalez Iñarritu. E Venezia aveva risposto, subito dopo, rilanciando con un intero festival parallelo: il Venice Virtual Reality.
Quest'anno sulla Croisette, è vero, nessun film in selezione ufficiale, ma l'onda lunga di questa tecnologia non si ferma e al Marche, cuore pulsante economico del cinema del presente e del futuro, sono piovuti oltre 150 tra corti e medio-metraggi che usano questa tecnologia tra cui uno tutto italiano: quello di Giovanni Allevi.
Sulla spiaggia dell'hotel Majestic si trova poi "The Wild Immersion" dove ci si immerge in una riserva virtuale.
Attraverso una cuffia audio-video, ci si ritrova bloccati su una sedia che gira a 360 gradi, circondato da cobra, minacciati di venire schiacciati da un branco di elefanti o immersi nel mare tra squali famelici. Questo video è il frutto di un anno di riprese di Adrien Moisson, ex veterinario e pubblicitario, in collaborazione con il Jane Goodall Institute. L'obiettivo era quello sia di ricreare la vita selvaggia come di mettere in guardia sulle specie in via di estinzione. Il pubblico potrà immergersi in queste immagini dal 1 giugno al Forum des Images di Parigi e, entro la fine del 2018, a Shenzen (Cina), Hong Kong, Londra, Los Angeles e Montreal.
In un appartamento a Cannes poi, a pochi metri dal Palazzo del Festival, l'atmosfera è da film horror anni '50. Con DVgroup, studio francese, ecco una scena in cui Bela Lugosi, il Dracula per eccellenza, guarda in casa uno dei suoi tanti film da vampiro che lo hanno reso famoso. L'ex star ungherese prende vita attraverso un attore e l'uso della tecnologia motion-capture. Lo spettatore può entrare nella scena, tramite una cuffia VR e ritrovarsi Bela Lugosi a pochi centimetri, sedersi addirittura accanto a lui sul divano. Ma l'Italia non sta a guardare. Il compositore Giovanni Allevi è al Festival di Cannes con Playing Together, l'unico corto italiano in realtà virtuale nella sezione Next del Marché du Film. Allevi si è divertito a improvvisare, fare esercizi di ritmica e altro con l'orchestra per poi eseguire il brano Together inserito nel suo album Equilibrium.
"Credo che il festival abbia selezionato questo film per la sua lucida follia - dice Allevi -. Ho voluto sperimentare, all'interno della musica, in modo nuovo e rivoluzionario utilizzando una macchina da presa che riprendeva a 360°".
Il film, prodotto da Bizart e Twiceout, grazie alla realtà virtuale fa entrare gli spettatori sul palco, in mezzo a violini, viole, violoncelli, contrabbassi. «Quando ho indossato un visore VR sono saltato dalla sedia - dice ancora -. Questa tecnologia rappresenta un passo in avanti nella percezione filmica, si abbattono tutte le pareti e il pubblico improvvisamente si trova in mezzo ai musicisti e può decidere, di volta in volta, se soffermarsi sulle sonorità del contrabbasso, del violoncello o mettersi a guardare cosa fa il direttore d'orchestra".
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