(ANSA) - RABAT, 14 OTT - Nei desideri di Pierre Bergé doveva
essere un luogo "contemporaneo, marocchino, attento ai
dettagli". Ma soprattutto un luogo di cultura vivo, non un
mausoleo. Il Museo Yves Saint Laurent di Marrakech che apre al
pubblico il 19 ottobre riesce ad esaudire il sogno
dell'imprenditore e compagno di vita dello stilista. Il taglio
del nastro, affidato alla regina consorte Lalla Salma, è
previsto per il 14 ottobre. Intanto nella città ocra si
rincorrono gli eventi, le proiezioni e le mostre a tema.
Realizzato dallo 'Studio KO' di Karl Fourier e Olivier Marty, il
Museo YSL di Marrakech s'ispira architettonicamente alle Kasbah,
le costruzioni fortezza realizzate in paglia e fango, simili a
quelle che si trovano anche in Yemen. È realizzato con materiali
locali e si integra perfettamente nell'ambiente circostante. Tra
zellige, boiserie e mattoni in terra secca è sostanzialmente
un'ode all'architettura marocchina.
"È uno spazio pensato per essere accogliente - spiega Karl
Fourier - quasi uno spazio domestico, pieno di luce, che
racconta la storia di Yves Saint Laurent e si apre a quella dei
nuovi talenti". Nella sala dello stilista ci sono foto e
creazioni che hanno reso il marchio di culto, a partire
dall'intuizione del nero come colore assoluto. Gli abiti icona,
dalla sahariana alla cappa bouganvillea, dallo smoking al
kaftano rivisitato al kimono, fino ai gioielli scultura di
Loulou de la Falaise, tra le muse dello stilista. Bozzetti,
video e disegni completano il percorso in un concentrato di
bellezza che vale un'immersione totale negli anni '70, '80 e
'90.
Costruito a pochi metri dal Museo Majorelle, su una superficie
di 2.630 metri quadrati, ricavati da un vecchio quartiere
demolito, il nuovo Museo offre 400 metri quadrati di esposizione
permanente per 40 anni di storia del couturier a e 150 da
destinare ad altre mostre. Vanta un auditorium da 130 posti è
una biblioteca che ospita già 5 Mila volumi sui temi della
cultura e della moda araba. Il progetto è costato 15 milioni di
euro e 17mesi di lavoro.
Fu nel 2014 che Pierre Bergè, cofondatore della maison dello
stilista e compagno di vita di Yves Saint Laurent annunciò il
progetto del Museo Yves Saint Laurent di Marrakech: uno spazio
per così dire di culto, tutto dedicato all'opera dello stilista,
dagli esordi fino alle ultime produzioni. Non certo un mausoleo,
perché è anche un luogo dove ospitare mostre e dedicare
attenzione alle nuove idee dell'arte e della moda. Scomparso l'8
settembre scorso, a pochi giorni dalla conclusione di questo suo
sogno, Bergé sapeva fin da allora di essere malato. Saltò
persino le tappe di una gara d'appalto, cosa che gli creò
qualche malumore all'interno della Fondazione da lui stesso
presieduta, e assegnò il progetto allo 'Studio KO' di Karl
Fourier e Olivier Marty, perché lo realizzasse nel minor tempo
possibile. "Alla fine riuscì a vedere l'opera e ad esserci nel
momento forse più importante, quello della consegna delle chiavi
- racconta Olivier Marty - Ho visto nei suoi occhi la fierezza
per questa sua ultima creatura, un progetto che ha seguito passo
passo, e che gli ha dato energia".
La sala delle conferenze è dedicata a Pierre Berge, la
seconda sala espositiva offre una ricognizione sulle opere di
Jaques Majorelle. Il pittore francese era proprietario della
villa che poi la coppia Berge-Saint Laurent acquistò nel 1980.
Ora villa Majorelle è aperta al pubblico e costituisce il primo
polo museale della città. Il direttore del Museo, Bijorn
Dahlström anticipa le prossime esposizioni: "Dedicheremo una
mostra allo stilista Noureddine Amir, a febbraio. Ci sarà spazio
anche per una esposizione di cactus che incrocerà molte
discipline come la fotografia o la scultura oltre che la
botanica e daremo spazio alle nuove arti tessili del Marocco".
In tutte le sale del Museo si rincorrono le foto di alcune
delle icone dello stilista, Catherine Deneuve e Isabelle
Adjiani, Letizia Casta e Marisa Berenson oltre che Loulou de la
Falaise. L'apertura del Museo di Marrakech segue a tre settimane
di distanza quella del Museo gemello di Parigi, al numero 5 di
Avenue Marceau, storico indirizzo della Maison. (ANSA)