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Pavarotti: la morte di notte nella 'sua' Modena

Pavarotti: la morte di notte nella 'sua' Modena

Tumore al pancreas lo sconfisse dopo una lunga battaglia

MODENA, 03 settembre 2017, 20:28

Antonio Giovannini

ANSACheck

Il tumore al pancreas lo sconfisse dopo una lunga battaglia e, un anno prima, un'operazione: a 71 anni Luciano Pavarotti morì, verso le 5 del mattino del 6 settembre 2007, nella sua villa a Santa Maria del Mugnano, nelle campagne alle porte di Modena, dove era tornato il 25 agosto dopo un ricovero di 18 giorni nel Centro oncologico del Policlinico per combattere una febbre alta e problemi polmonari che lo avevano colpito mentre era in vacanza nella sua villa sulle colline di Pesaro con la seconda moglie, Nicoletta Mantovani, e la figlioletta Alice. Gli specialisti lo avevano seguito fino all'ultimo anche a domicilio, dove era stata allestita una stanza in cui poté fruire delle cure, per quella che il maestro sperava potesse essere una convalescenza.
    Da un paio di giorni circolavano voci di un peggioramento delle sue condizioni di salute poi, la sera del 5, indiscrezioni di fonte medica avevano riferito che il tenore in alcuni momenti aveva perso conoscenza. I sanitari si attennero fino alla fine alla consegna del silenzio e alla tutela della privacy voluta dalla famiglia, fino all'annuncio della morte dato dal manager dell'artista, Terry Robson, con un comunicato ufficiale: "Il maestro ha combattuto una lunga, dura battaglia contro il tumore" che infine aveva prevalso, ma fino all'ultimo, così come aveva vissuto e lavorato, era rimasto ottimista. "Penso - queste le parole di 'Big Luciano' riportate dal manager - che una vita per la musica sia un'esistenza spesa meravigliosamente ed è questo a cui ho dedicato la mia vita".
    La 'sua' Modena gli tributò un omaggio di commozione e di affetto: centomila persone - tra cui l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - si recarono alla camera ardente in cattedrale, dove Pavarotti riposava in una bara bianca, con uno smoking simile a quelli con cui era andato in scena mille volte e un papillon bianco, in mano un rosario e un fazzoletto bianco; cinquantamila quelle che seguirono dalle piazze e dalle strade del centro storico i funerali in Duomo, trasmessi in diretta tv e da due maxischermi allestiti in piazza Grande e piazza Sant'Agostino. Esequie - e lutto cittadino - con molti vip, da Bono Vox degli U2, star del 'Pavarotti & Friends', a Franco Zeffirelli e Carla Fracci, e l'ultimo saluto musicale affidato ad Andrea Bocelli e Raina Kabaivanska, accompagnati dal flautista Andrea Griminelli e dalla Corale Rossini, con cui il maestro aveva cominciato a cantare. Presente anche il premier Romano Prodi: "E' un onore - disse con la voce rotta dall'emozione prendendo la parola durante la messa - rendere omaggio al suo genio a nome di tutta l'Italia. Pavarotti ha fatto della musica uno strumento per la vita e contro la guerra".
    All'uscita del feretro, in piazza Grande, il saluto della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori, poi il trasferimento al piccolo cimitero di Montale Rangone, alle porte della città. Qui la salma del tenore venne tumulata nella tomba di famiglia, piccola e sobria, nella parte vecchia del camposanto, assieme alla madre Adele Venturi e al padre Fernando, morti nel 2002 a pochi mesi di distanza.
   

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