Nessuna guerra di religione, né scontri di civiltà in Le Siege de Corinthe, che ha inaugurato questa sera il Rossini Opera Festival 2017 nei vasti spazi dell’Adriatic Arena di Pesaro, ma una guerra per l’acqua, bene primario insostituibile. Il libretto di Luigi Balocchi e Alexandre Soudant parla di Greci e Turchi e fa riferimento a episodi storici legati alla caduta di Bisanzio. Ma il collettivo catalano La Fura dels Baus, che ha progettato la regia dello spettacolo materialmente messo in scena da Carlus Padrissa con la pittrice e videoartista Lita Cabellut, punta su una diversa tematica di attualità, in una delle estati più calde e siccitose che l’Italia ricordi e nella prospettiva di un futuro dalle scarse risorse naturali.
La guerra è guerra, dietro ai conflitti ci sono lotte per il potere economico e politico, fatte dai poveri per conto dei ricchi. Nello spettacolo l’acqua è importante, simboleggiata da muri di bottiglie di plastica su un terreno arido e spaccato, in un'ambientazione atemporale, greci e turchi sono indistinguibili, due masse di poveracci che soffrono. Padrissa ha confezionato uno spettacolo 'immersivo', un canto di di acqua e fuoco, con l’azione non limitata al palcoscenico, ma spesso vicina al pubblico.
Cuore della regia è una lunga sezione di ballabili, risolta con la proiezione di frasi di lord Byron sulla guerra e la morte e con l'azione di mimi che si contendono l'acqua. Una lettura scenica ‘corale’ che accompagna la dimensione storica e musicale del Siége, scritto per Parigi nel 1826 come radicale rifacimento del Maometto Il andato in scena sei anni prima a Napoli. Mentre Rossini scriveva era ancora in corso la guerra per l'indipendenza greca dall'impero ottomano, lo stesso Byron era morto (di malattia) a Missolungi nel 1824. E anche per questo nel riadattamento francese abbondano cori e momenti epici e patriottici, anticipando il Guillaume Tell e il Verdi che verrà.
La nuova edizione critica di Damien Colas per la Fondazione Rossini ha recuperato una ventina di minuti di musica inedita, riproducendo con esattezza la partitura eseguita la sera della prima, il 19 ottobre 1826 all’Opera di Parigi. Trionfatore della prima al Rof il maestro Roberto Abbado con una direzione dinamica e ispirata dell'Orchestra Sinfonica della Rai e del Coro del Teatro Ventidio Basso. Applausi per i cantanti, in particolare per Nina Machaidze, Luca Pisaroni, John Irvin e Sergey Romanovsky. Le Siege de Corinthe viene replicato il 13, 16 e 19 agosto.