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Harry Potter vent'anni dopo tra feste e "come eravamo"

Harry Potter vent'anni dopo tra feste e "come eravamo"

Classe 1991, cresciuta con piccoli maghi, si interroga su legacy

NEW YORK, 26 giugno 2017, 10:40

Alessandra Baldini

ANSACheck

HARRY POTTER: VENT 'ANNI DOPO TRA FESTE E 'COME ERAVAMO ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

HARRY POTTER: VENT 'ANNI DOPO TRA FESTE E  'COME ERAVAMO ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
HARRY POTTER: VENT 'ANNI DOPO TRA FESTE E 'COME ERAVAMO ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

 NEW YORK - Settecento bambini vestiti da Harry Potter su un prato di Bolton alle porte di Manchester sono entrati nel Guinness dei Primati in una delle tante iniziative per il ventennale organizzate dalla casa editrice britannica Bloomsbury. In Scozia l'ufficio del turismo ha messo a punto un itinerario sul fenomeno letterario dell'ultima generazione: dal Balmoral Hotel e il caffe Elephant House di Edinburgo dove J.K.
    Rowlings avrebbe scritto il primo e l'ultimo libro della serie.
    Tra celebrazioni e lezioni di Quiddich, i fan di Harry Potter si preparano all'appuntamento mentre la British Library ha organizzato una mostra sulle tradizioni magiche alla base dei sette volumi: la prima che l'augusta istituzione che conserva due copie della Magna Carta ha mai dedicato a un autore vivente.
    Il ventesimo anniversario e' significativo per tutti ("Volete sentirvi vecchi? Sono 20 anni dalla pubblicazione del primo Harry Potter", ha titolato il Washington Post catturando l'appassionata frenesia che ha accostato figli e genitori alla lettura degli stessi libri), ma soprattutto per la generazione di giovani adulti cresciuti fianco a fianco dei piccoli maghi.
    Focus sulla classe 1991, conquistata da "Harry Potter e la Pietra Filosofale" che usci' in Gran Bretagna il 26 giugno 1997 (negli Usa l'anno successivo), mentre da poco avevano imparato a leggere, e che hanno compiuto 17 anni assieme a Harry, Ron e Hermione all'appuntamento di "I doni della morte", l'ultimo libro.
    Aiutava che avessero la stessa eta', che al culmine di "Doni della Morte" sia loro che i ragazzi di Hogwarts si lasciarono l'infanzia alle spalle per affrontare il grande punto interrogativo dell'università e dell'eta' adulta. Bambini diventati ragazzi capaci di pensare, molti di loro hanno divorato l'ultimo volume e pianto quando il sipario e' calato sulla serie, provando qualcosa di simile al lutto e la fine dell'eta dell'innocenza. Cresciuti nell'era del terrorismo (non erano ancora teen-ager quando gli aerei di al Qaida distrussero le Torri Gemelle nello iato tra "Calice di Fuoco" del 2000 e "L'Ordine della Fenice" del 2003), molti di loro hanno identificato Voldemort in Osama bin Laden e anno imparato a diffidare dei razzisti della porta accanto come Draco Malfoy e i membri della sua famiglia. Il trattamento di Remus Lupin, un lupo mannaro che al lavoro deve nascondere la sua condizione, e' stata per loro una metafora dell'Aids. Leggendo i libri che hanno reso la Rowling una delle donne più ricche del mondo, hanno appreso i rischi dell'apatia in politica, con conseguenze importanti sul mondo reale: uno studio del 2014 ha scoperto che i teen-ager che si indentificavano nel piccolo mago hanno più tolleranza verso la diversità, mentre nel 2016 un'altra ricerca ha trovato meno propensione tra loro a votare Donald Trump. Non tutti necessariamente fan di Bernie Sanders o Jeremy Corbyn, ma Harry ha ispirato una generazione: attraverso i suoi iconici occhiali tondi ha insegnato a leggere il mondo lungo categorie in cui il bene e il male sono esattamente distinti ma ci sono anche tante sfumature di grigio.
   

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