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Gabriel Garko, che Odio Amleto ma per commedia

Gabriel Garko, che Odio Amleto ma per commedia

Con Pagliai-Gassman apre stagione Sala Umberto di Roma

ROMA, 01 giugno 2017, 20:36

Daniela Giammusso

ANSACheck

Stagione Sala Umberto: Odio Amleto con Garko e Pagliai - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stagione Sala Umberto: Odio Amleto con Garko e Pagliai - RIPRODUZIONE RISERVATA
Stagione Sala Umberto: Odio Amleto con Garko e Pagliai - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Daniela Giammusso) ''Amleto, Shakespeare, a un attore possono davvero far tremare le gambe''. Parola di Gabriel Garko, che appena salutato il suo Tonio Fortebracci, gangster dal volto d'angelo di Onore e rispetto, che ha stregato il pubblico televisivo fino in Russia, è ora pronto a tornare al teatro, al fianco di due signori della scena come Ugo Pagliai e Paola Gassman. Il 28 settembre aprirà infatti il cartellone della Sala Umberto di Roma con ''Odio Amleto'', commedia di Paul Rudnick diretta da Alessandro Benvenuti, che dopo un primo rodaggio in provincia, nella prossima stagione sarà in tournée anche a Torino, Milano e Napoli. ''Amo il teatro perché è l'unica occasione per un rapporto diretto con il pubblico. Non faccio distinzioni tra cinema, teatro o tv: quando capitano le cose giuste mi piace farle'', spiega all'ANSA Garko, che in scena è una star della tv che per rifarsi un look da attore impegnato accetta di recitare Shakespeare. Ma ecco che spunta il fantasma del leggendario John Barrymore, interprete per eccellenza del Bardo. ''Abbiamo trasformato il confronto in un ideale rapporto padre-figlio - racconta Pagliai - Più che odio, parlerei di paura verso l'Amleto. Il 'figlio' sa di non riuscire a raggiungere tutte le emozioni che abbiamo dentro per esternarle davanti al 'drago'.
    Ma una volta che ci si riesce, Amleto si ama, non si odia''.
    Ma la coppia Garko-Pagliai alla Sala Umberto è solo l'apripista di una stagione da 11 spettacoli, più una galleria di Incursioni (oltre all'Accademia di recitazione Stap, il teatro per le scuole e lo spazio per le mostre di fotografia), votata ''al teatro comico d'Autore'' e ''a costruire il pubblico di domani'', racconta il direttore artistico Alessandro Longobardi.
    ''Siamo al 16/o anno - dice - purtroppo i tempi non cambiano. La scorsa stagione abbiamo avuto alti e bassi, pur con 60 mila presenze. Qualcuno, nel frattempo, ha vinto al Supernalotto - dice, senza citarlo esplicitamente, sul caso dei finanziamenti a Barbareschi e all'Eliseo - Magari capiterà anche a noi prima o poi. Per ora cerchiamo di essere un teatro vivo, un luogo degno per tutti''. Ecco allora che da settembre arriverà una carrellata di risate con Massimo Ghini mattatore dell'applaudito ''Un'ora di tranquillità'' di Florian Zeller. E poi Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi in Bukurosh, mio nipote, primo sequel del grande successo di Gianni Clementi, I suoceri albanesi; Carlo Buccirosso in coppia con Maria Nazionale nella sua nuova commedia su omosessualità e omofobia, Il pomo della discordia; Gabriele Cirilli inarrestabile in #taleequaleame; o Filippo Dini, in un classico della commedia francese, come Il borghese gentiluomo di Molière. Ma ecco anche il thriller, con Marina Massironi e Alessandra Faiella nel Rosalyn di Edoardo Erba o la star di Braccialetti Rossi, Carmine Buschini, con Claudia Tosoni in un testo ormai cult come La partitella di Giuseppe Manfridi. Da non perdere tra le Incursioni, al via già il 14 settembre, anche gli omaggi a Califano e Modugno, tra Un bastardo venuto dal sud di Pietro Genuardi e Mimì con Mario Incudine; Due donne ai raggi X di Gabriella Greison, dedicato alla Curie e alla Lamarr; e Il discorso del capitano, ancora di Manfridi, dedicato all'epico addio alla Roma di Francesco Totti.
   

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