Dall'autore di Romanzo criminale e Suburra, Giancarlo De Cataldo, arriva in sala da giovedì, distribuito da Eagle Pictures in 240 copie, 'Il permesso. 48 ore fuori' opera seconda di Claudio Amendola dopo La mossa del pinguino. Voglia di film di genere, ma con sentimento e cuore romano, da parte dell'attore-regista che mette in campo quattro storie distinte unite dalla galera, o meglio, da un permesso di due giorni di libertà per quattro carcerati. Come ha detto lo stesso De Cataldo oggi a Roma tutti personaggi al bivio "che hanno queste poche ore per riacchiappare la vita per i capelli o per perdersi". E così, fuori dal carcere per 48 ore, troviamo Luigi, interpretato dallo stesso Amendola. Un duro vero, ma con un problema non da poco, quello di un figlio che vorrebbe ripercorrere la sua strada, ma non ne ha le capacità. C'è poi Donato (Luca Argentero), un criminale dall'oscuro passato, uno che picchia duro e una volta fuori, in libertà, vuole solo trovare la sua donna che qualcuno ha costretto a prostituirsi.
Rossana e Angelo (Valentina Bellè e Giacomo Ferrara) sono, tra i protagonisti del film, quelli più giovani con più possibilità di redenzione. Lei è una rampolla dell'alta società dai modi aristocratici finita nel carcere di Civitavecchia perché arrestata con dieci chili di cocaina, insomma una borghese annoiata, spigolosa e scostante. Angelo invece viene dalla borgata. È uno che ha sbagliato, ma si capisce che in fondo è un buono, uno che in carcere si è messo anche a studiare l'arte del giardino classico. Ma fuori dovrà vedersela con degli amici che hanno una natura davvero criminale. Per tutti questi personaggi, ora che sono fuori, l'unica mission è spendere quelle poche ore nel bene o nel male.
"Ho letto la sceneggiatura tutta di un fiato - spiega oggi Amendola alla Casa del cinema - e ho subito riconosciuto il genere che mi ha fatto diventare attore con lavori come La Scorta. Un genere di film con cui sono cresciuto anche da spettatore o attraverso il doppiaggio". E poi l'attore-regista, per la prima volta nel doppio ruolo, dice :"non è stato facile e non so neppure se ho avuto la serenità di giudicarmi nel doppio ruolo. Quando giravo come attore veniva però spesso mia moglie Francesca Neri che era un po' la mia mentore".
Luca Argentero racconta così il suo personaggio di pochissime parole e molta fisicità: "è stato strano non lavorare sulle parole, ma altrettanto interessante. Ma non è che sono passato all'action movie, dopo questo film ho due progetti di commedia. Il mio fisico tonico nel film? Mi alleno già di mio, sono uno sportivo, così dovermi allenare per il film alla fine è stato un regalo".
Nel cast del film anche: Antonino Iuorio, Valentina Sperlì e Ivan Franek.
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