Potrebbe diventare una serie prodotta da Usa e Italia la storia di Emilio D'Alessandro, l'italiano emigrato in Gran Bretagna e pilota di Formula Ford, che per quasi 30 anni, dal 1970 alla morte del regista, nel 1999, ha fatto da autista e tuttofare a Stanley Kubrick: un legame di amicizia e fiducia, tra set e vita privata. Vorrebbe realizzarla Alex Infascelli, autore del ritratto di D'Alessandro nel documentario S is for Stanley, vincitore del David 2016 come miglior documentario. Il film non fiction che sarà anche al Bellaria Film Festival, uscirà per un solo giorno, da evento speciale, il 30 maggio e poi in dvd con Feltrinelli Real Cinema e Wanted.
'Nel documentario ho dovuto scegliere, ci sono ancora tantissimi episodi da raccontare - dice Infascelli all'ANSA -. Una serie televisiva in un tot di episodi, sarebbe la chiusura del cerchio perfetta, anche per far vivere Stanley che nel documentario c'è ma non lo vediamo. Ne sto parlando con un produttore italiano e uno americano, sarebbe un progetto adatto per Hbo o Netflix''.
Infascelli ha scoperto la storia di D'Alessandro parlando nel 2008 con la vedova del cineasta, Christiane, per uno speciale su Arancia meccanica, realizzato per La7. ''Ha parlato di Emilio con affetto e stima, ho capito che era una persona speciale. Poi quando è uscito il libro di Filippo Ulivieri su di lui ('Stanley Kubrick e me' edito da Saggiatore), ho voluto conoscerlo, andando a Cassino (il suo Paese natale, dove è tornato a vivere con la moglie) e ho deciso di raccontarlo in un documentario''.
Il primo incontro fra Emilio e Kubrick avviene dopo che l'italiano, autista da una società privata di taxi, viene incaricato di trasportare l'enorme fallo che appare in una scena di Arancia Meccanica. Kubrick trova un'immediata sintonia con Emilio e dopo averlo assunto come autista lo coinvolge sempre di più nella sua routine quotidiana. Un rapporto di grande confidenza, con un Kubrick geniale e generoso ma anche esigente, ansioso e possessivo. A raccontarlo lo stesso Emilio, insieme a foto, decine di messaggi che gli ha scritto negli anni il regista e i tanti oggetti regalati a D'Alessandro, come la giacca militare di Kubrick o i tappeti dell'albergo di Shining, che lui ha in salotto.
''Il loro rapporto - dice il cineasta - ha anche avuto dei piccoli momenti di conflitto risolti in grandi esplosioni d'affetto''. Infascelli il 6 giugno inizierà le riprese del suo nuovo film, Piccoli crimini coniugali, dall'omonima opera teatrale di Éric-Emmanuel Schmitt. Protagonisti Margherita Buy e Sergio Castellitto, nei ruoli di moglie e marito che devono ricostruire il loro rapporto dopo che lui ha perso la memoria. ''Ho avuto due figlie da due compagne diverse, sono andato a scuola sul tema - scherza -. Ho pensato fosse il momento per includere in un'unica storia quello che ancora non ho capito sulla coppia''.
