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Emma, se avessi figlia gay per lei vorrei diritti

La cantante a 'Grazia', sostenitrice disegno legge su unioni civili

La cantante Emma Marrone è una delle sostenitrici del disegno di legge sulle unioni civili e spiega al settimanale Grazia il perché: "Penso alle persone che amo e al fatto che, se avessi una figlia gay, vorrei che crescesse in un mondo in cui le fossero garantiti gli stessi diritti di tutti. Soprattutto quello di essere felice. Nessuno può giudicare quando un amore è sano oppure no".
Racconta al magazine diretto da Silvia Grilli di seguire la grande lezione d'amore che ha imparato da suo padre: "Quando, all'inizio della carriera, si parlò della mia presunta omosessualità, chiamai subito a casa. E papà mi disse: 'Non mi importa se torni con un uomo o una donna, basta che torni con qualcuno che ti rende felice'".
E alla domanda diretta "Lei è gay o no?" dichiara a Grazia: "Se lo fossi non avrei problemi a dirlo, ma sono d'accordo con chi sceglie di non farlo. Non voglio 'difendermi': essere gay non è un'accusa, né un insulto. Il coming out dovrebbe essere un fatto privato, un'esigenza personale, non una giustificazione o una scusa in un clima di caccia alle streghe".

   

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