Nisini e l'arte viaggio verso altrove

GIORGIO NISINI, ''LA LOTTATRICE DI SUMO'' (FAZI, pp. 316 - 18,00 euro).
    Un bel romanzo dai toni vagamente noir che parla della forza paranormale dell'arte, della sua capacità di metterci in comunicazione con l'altrove, di aprirci porte di noi stessi e sul mondo. Al centro un quadro, il più importante e dato per scomparso di un grande artista, Massimo Golem, le cui opere hanno valutazioni astronomiche anche perché si sotiene abbiano proprietà occulte, esoteriche e di predizione in relazione alla persona cui sono destinate.
    Se tutto questo sia vero, per il protagonista Giovanni Cadorna, un fisico teorico e autore di fortunato libro ''Dietro il nulla'' che nega l'esistenza dell'aldilà, alla fine, e dopo che la sua ottica scientifica è stata invasa da dubbi indagando su Golem e le sue opere, ha poca importanza: il fatto è che il quadro che ha ritrovato, ''La lottatrice di Sumo'', sia di Golem o no, lo rimette in contatto con la ragazza che glielo donò trenta anni porima, la sua mai dimenticata fidanzata Margherita morta poco dopo in un incidente, ovvero lo costringe a ripensare, ripercorrere, rivivere il passato e diventare un po' meno sicuro di sé. Nella sua tranquilla vita di studioso si insinua un'idea, un interrogativo misterioso, una ''perturbazione emotiva'' che prende un suo posto all'interno dell'esistenza quotidiana che prosegue sui suoi binari abituali, tra studi, esami all'università, interviste: ''pensai che la mia vita potesse essere paragonata a una linea che era stata alterata da particelle dalla natura sconoisciuta, non capivo la direzione verso cui la stavano deviando, non capivo la loro forza e la loro velocità''.
    La vicenda si muove quindi in bilico tra il metodo scientifico cui Cadorna è abituato e una nuova ossessione conturbante e irrazionale che lo affascina e di cui vorrebbe capire di più, tanto da andare a cercare la figlia di Golem, Olga, che porta avanti la misteriosa comunità Contromondo costruita dal padre e lavora a un catalogo delle sue opere e delle ''coincidenze'' ad esse legate. La narrazione acquista così movimento e suspance che si legano a questo incontro, alle gelosie e ambizioni della sua ex moglie, al difficile rapporto con la figlia Margherita e all'invadenza di un amico critico d'arte. Tutto sino al disvelamento finale, con una sua nota ironica, che mette Cadorna davanti ai suoi dubbi mostrandogli quanto l'irrazionalità e i sentimenti abbiano parte nella nostra esistenza. Una nuova indagine, insomma, di Giorgio Nisini al suo terzo romanzo sulle incertezze esistenziali al suo terzo romanzo dalla sapiente costruzione formale e dalla scrittura avvolgente e, allusiva nell'introdurci a elementi metafisici che non sono altro che fantasmi, spesso sepolti, della nostra coscienza.
    (ANSA).