Il trekking del massiccio dell'Annapurna, uno dei circuiti turistici più popolari in Nepal, è "sicuro" in quanto non è stato colpito dal forte terremoto del 25 aprile. E' quanto emerge da una valutazione indipendente ordinata dal ministero del Turismo e finanziata dalla cooperazione americana.
"I sentieri del parco nazionale dell'Annapurna - ha detto un responsabile di Miyamoto International, società internazionale di ingegneria specializzata nei rischi sismici, presentando oggi lo studio ai giornalisti - non sono stati interessati dalle frane causate dal terremoto". Soltanto il 3% del totale degli edifici danneggiati dalle scosse si trovano in questa zona.
Tuttavia ci sono zone ad alto rischio, ma per la loro conformazione geologica. Il potente sisma di magnitudo 7.8 (seguito da un altro il 12 maggio) che ha causato circa 9 mila vittime ha avuto un impatto limitato nel nord ovest del Paese dove sorge il massiccio l'Annapurna. Mentre è stato devastante nelle vallate a nord di Kathmandu e nella regione dell'Everest. Il rapporto ha valutato circa 30 ponti e 250 alberghi lungo il trekking che attira escursionisti da tutto il mondo. Dopo il sisma, che ha causato enormi danni al patrimonio archeologico nella valle di Kathmandu, c'è stato un crollo del turismo, una delle principali risorse dell'ex regno himalayano.
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