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Fiorucci: i funerali a Milano. Celebra don Mazzi: 'Era un poeta, si soffre molto'

In molti, nonostante il caldo torrido, hanno voluto rendere omaggio allo stilista per l'ultima volta nella chiesa di San Carlo, proprio di fronte al suo negozio storico

"Milano ha bisogno che qualcuno le dia colore, anima. Vediamo troppe sofferenze": così don Antonio Mazzi durante l'omelia per il funerale di Elio Fiorucci ha parlato della città e di quello che non ha voluto definire "stilista" ma "poeta che con quattro stracci faceva un capolavoro". In molti, nonostante il caldo torrido, hanno voluto rendergli omaggio per l'ultima volta nella chiesa di San Carlo, proprio di fronte al suo negozio storico e per salutare i familiari: i fratelli, le figlie (due presenti, la terza rimasta a casa perché incinta). E subito sono giunte le proposte per ricordarlo. Mario Furlan, dei City Angels, ha annunciato che il centro di accoglienza più grande d'ora in poi si chiamerà Casa Fiorucci e su Change.org è stata organizzata una petizione perché la Galleria Passarella, dove lui aveva il negozio, si chiami Galleria Fiorucci. Un'ipotesi di cui ha detto che si farà portavoce Francesca Balzani, il vicesindaco presente per il Comune con la fascia tricolore. Presenti fra gli altri anche l'editore Urbano Cairo, gli stilisti Carla Boni, Raffaella Curiel, oltre a Carlo ed Ennio Capasa, Giuseppe Modenese, Oliviero Toscani, Afef e Massimo Moratti con la moglie Milly.

Riposerà nel cimitero di San Martino Mont'Introzzo, a Sueglio, sulle montagne della provincia di Lecco, lo stilista Elio Fiorucci, morto lunedì nella sua abitazione. Dopo il funerale, oggi a Milano, la salma verrà trasferita nel piccolo comune lecchese dove nacque sua madre Argentina Bonazzola. Appena poteva, Fiorucci tornava a Sueglio, dove aveva una casa, appena fuori paese, e in molti avevano avuto modo di conoscerlo. Il feretro verrà messo in un loculo provvisorio in attesa di essere messo accanto alla tomba che già ospita le spoglie della mamma, del papà e della nonna materna.

Il mondo della moda perde Elio Fiorucci, lo stilista-imprenditore milanese che nel periodo della contestazione giovanile, tra gli anni '60 e '70, aveva portato la sua rivoluzione nei costumi, immettendo lo spirito londinese nel gusto italiano e facendone un mix nuovo apprezzato in tutto il mondo. La sua lungimiranza lo aveva portato negli ultimi tempi ad interessarsi alla salvezza del pianeta, agli sprechi, alla salvaguardia di natura e animali. Classe 1935, Fiorucci, 80 anni compiuti il 10 giugno scorso, è deceduto probabilmente ieri sera o in nottata, colpito da un malore, mentre si trovava solo, nel suo appartamento a Milano. E' stato trovato senza vita dai primi soccorritori e dai suoi collaboratori, allertati dai familiari che non riuscivano a contattarlo.

"Il capo di moda che avrei voluto inventare? Le sneakers. I giovani di oggi possono metterle in tutte le occasioni, sono scarpe eterne che portano lontano. E poi sono di gomma" aveva detto lo stilista in un'intervista all'ANSA pochi giorni prima del suo ultimo compleanno mostrando ancora quella verve che aveva reso famoso il suo street style colorato e allegro, ancora oggi in voga. Fiorucci fece il suo ingresso nella moda all'età di 16 anni come apprendista nella 'bottega paterna' dove si vendevano pantofole. E' negli anni '60 che il giovane Elio, dopo aver fatto esperienza con i clienti del negozio del padre, "e dopo aver capito il mondo del lavoro", raccontava, decise di seguire il suo istinto, mettendosi a produrre il suo "stile libero".

"Sono sempre stato apolitico - spiegava- amante della libertà di pensiero. Ho vissuto a soli sei anni il trauma della Seconda Guerra Mondiale, ma ho avuto la fortuna di vivere dopo un periodo affascinante come gli anni '60, momento storico di grande cambiamento sociale, dove i giovani pensavano a libertà e pace. E' stato allora che ho avvertito il bisogno di esprimermi liberamente, senza vincoli politici di destra o di sinistra. Sono stato definito un 'hippie della moda' e mi sento proprio così". E a suo modo, Fiorucci nel periodo della contestazione giovanile fece la sua rivoluzione nella moda inventando il fast style, quei capi di abbigliamento a colori fluo, le T-shirt stampate con gli angioletti e i cuori e gli accessori in plastica, amati dai giovani di quella generazione, soprattutto in Italia, identificati a Milano come 'paninari' e a Roma come 'pariolini'. Fiorucci era a suo modo un visionario, attento fino alla fine ai cambiamenti della società e della moda, come prova il successo del suo nuovo marchio Love Theraphy by Elio Fiorucci, nato 11 anni fa, dopo aver venduto nel 1990 la Fiorucci spa, costituita negli anni '70, alla società giapponese Edwin Co. Ltd, con tutti i brand di cui essa era titolare. Ma il 'vecchio leone della moda' continuava a dare il suo apporto fashion da osservatore e invitato all'Expo, puntava ad un argomento che gli stava molto a cuore: il rispetto per la natura. Questo può essere considerato il suo testamento morale. "Alla fine della terribile Guerra Mondiale - spiegava Fiorucci nell'intervista - si era generato un movimento di sognatori illuminati che vedevano nella pace tra gli uomini il più grande bene, approdati poi negli anni '50-'60 a uno stile di vita che ha trovato la sua sintesi nello slogan 'Peace and Love'. Era una visione poetica che introduceva a un discorso d'equilibrio e armonia tra uomini, natura e animali, in una sorta di rispettosa convivenza di uno stesso spazio vitale. Non era un sogno dettato dall'emozione di un momento, ma un progetto globale che partiva da una profonda analisi dei tempi. Ora vorrei risvegliare le coscienze, perché ci vuole coerenza per poter cambiare e dobbiamo farlo: il pianeta ci sta trasmettendo inequivocabili segnali di sofferenza. Il cambiamento dipende solo da noi e inizia dalle nostre abitudini alimentari, dalle scelte al supermercato, al ristorante e nei negozi di abbigliamento".

E concludeva: "Mi piacerebbe così reintrodurre nel nostro lessico quotidiano due parole considerate obsolete. La prima è spreco. Perché i nostri eccessi si riflettono negativamente sull'equilibrio del Pianeta, limitando le risorse di tutti. Cerchiamo allora di tradurre in un codice deontologico le regole di una convivenza armoniosa, di un condivisione equa, mettendo nero su bianco i nostri doveri verso animali, natura, ambiente e verso il prossimo. Riscopriremmo così il valore della seconda parola empatia".

Pisapia: milanese vero, lascia impronta straordinaria  - "La notizia della scomparsa di Elio Fiorucci mi ha colto di sorpresa e ne sono profondamente rattristato. Fiorucci, un grande stilista, non era creativo solo nella moda, ma comunicava a tutto il mondo proprio attraverso la sua creatività. Elio era anche un amico con cui ho condiviso pensieri, progetti, visione della città". Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ricordando Elio Fiorucci, cittadino benemerito, scomparso questa mattina. "Il suo approccio creativo come stilista ha lasciato un'impronta straordinaria nel settore della moda a livello internazionale - ha aggiunto -. Elio era un milanese vero, instancabile, sempre con la mente aperta a nuove idee, nuove sfide e nuove avventure. E anche per questo nel 2006 il Comune gli aveva consegnato la Medaglia d'Oro di Civica Benemerenza per essere stato protagonista della storia della moda milanese e italiana, ha rivoluzionato lo stile dei giovani cogliendo e miscelando le nuove tendenze dei ragazzi di tutto il mondo. Personalità eclettica e originale, alfiere del Made in Italy […] E' stato il primo a infrangere il cliché e le regole imposte dalla società del tempo". "Le sue storiche boutique di Milano sono state il punto di riferimento per i giovani in anni di forti cambiamenti culturali", ha concluso il Sindaco Pisapia.

Presidente Consiglio Regione, era un simbolo Milano - "Con lui scompare uno dei simboli dell'arte e del design di Milano e della Lombardia ma le sue creazioni continueranno a fare tendenza e dettare lo stile per molti anni ancora". Così il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ha espresso il cordoglio per la morte dello stilista Elio Fiorucci. "Stilista

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