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Dagli archivi dell'ANSA, Anita Ekberg, 80 anni per la diva della Dolce Vita

Dagli esordi a Hollywood a Fellini che ne fece un'icona

Ecco  il pezzo dell'Ansa  in occasione degli ottant'anni di Anita Ekberg

 

ANSA/ CINEMA: ANITA EKBERG, 80 ANNI PER DIVA DELLA DOLCE VITA
DAGLI ESORDI A HOLLYWOOD A FELLINI CHE NE FECE UN'ICONA

 

di Giorgio Gosetti  

ROMA, 24 SET - Icona della 'Dolce vita' di Federico Fellini e personaggio suo malgrado dagli anni '60 ad oggi, Anita Ekberg compie 80 anni. Svedese, giovanissima miss del suo paese, nata a Malmoe il 29 settembre, e' registrata all'anagrafe come Kerstin Anita Marianne. Come la conterranea Greta Garbo e prima di Uma Thurman, anche Anita cerca gloria quasi subito a Hollywood ed e' Howard Hughes a farle da pigmalione. Gli esordi non sono memorabili: dopo apparizioni fugaci al fianco di Gianni&Pinotto come di Dean Martin e Jerry Lewis, deve aspettare sei anni (siamo al 1956) per strappare un ruolo da protagonista femminile al fianco dell'irresistibile duo in 'Hollywood o morte' di Frank Tashlin, il regista che l'aveva posta sotto la sua ala protettrice per ordine dello Studio. Leggenda vuole che Federico Fellini ne veda una foto su un rotocalco e si abbandoni a un'ammirazione sconfinata che lo portera' a volerla in ogni modo sul set della 'Dolce vita' nel '60. A Costanzo Costantini confesso': ''Quel senso di meraviglia, di stupore rapito, di incredulita' che si prova davanti alle creature eccezionali come la giraffa, l'elefante, il baobab lo riprovai anni dopo quando nel giardino dell'Hotel de la Ville la vidi avanzare verso di me preceduta, seguita, affiancata da tre o quattro ometti, il marito, gli agenti, che sparivano come ombre attorno all'alone di una sorgente luminosa. Sostengo che la Ekberg, oltretutto, e' fosforescente''. A Via Veneto sul finire degli anni '50 la Ekberg era gia' sbarcata, grazie alle coproduzioni tra Cinecitta' e l'America che l'avevano portata sui set di Guido Brignone ('Nel segno di Roma') e soprattutto di King Vidor. La coppia Ponti-De Laurentiis aveva messo in cantiere con Paramount gia' nel '56 un kolossal ispirato a 'Guerra e Pace' di Tolstoj e la bionda svedese parve ideale nella parte della perfida Helena Kuragin. Il successo della pellicola fu un incentivo perfino superiore al Golden Globe come attrice emergente con 'Hollywood o morte' e la carriera italiana comincio' sotto i migliori auspici.

Fellini scritturo' 'Anitona' e il suo seno prorompente, i suoi capelli bagnati dall'acqua della Fontana di Trevi, il suo vestito da sera con scialle bianco fecero il giro del mondo, tanto da indurre il genio riminese a ripetere il sodalizio con 'Le Tentazioni del dottor Antonio' in 'Boccaccio '70' (1962) e da fare della Ekberg un'icona ancor prima che un'attrice. Sfruttata nella sua ingenuita', catturata da imprese non sempre andate a buon fine (fu un mezzo fiasco il kolossal successivo 'I Mongoli' diretto da Andre' de Toth nel '61) l'attrice ritorna a Hollywood nel '63, richiamata da Dean Martin che la propone nel cast dei 'Quattro del Texas'. Qui conosce Frank Sinatra con cui, nonostante la leggendaria riservatezza, ha di recente ammesso di aver avuto una relazione. Altre, piu' o meno reali, riguardarono anche Dino Risi e perfino Gianni Agnelli. Quella piu' celebre e chiacchierata fu certamente con Tyrone Power, nonostante il divo fosse gia' sposato con Linda Christian.

Invece la Ekberg, dopo il matrimonio in giovane eta' con l'attore inglese Anthony Steel, si lega per piu' di un decennio all'americano Rick Van Nutter, meglio noto per il ruolo dell'agente segreto Felix Leiter nei film di 007. Scontenta per le parti che l'America le offre, prende la residenza in Italia, a Genzano, e appare in numerose produzioni italiane ed europee. Alla fine saranno una sessantina i film in cui si e' vista ma, salvo le partecipazioni autobiografiche ai film di Fellini 'I Clowns' e 'L'intervista', sono poche le interpretazioni degne di nota: fanno eccezione il surreale 'Bambola' di Bigas Luna in cui veste i panni della madre di Valeria Marini e ''Il nano rosso'' del belga Yves Le Moine che le rida' dignita' internazionale. Ma sono soddisfazioni quasi private per la grande signora ritiratasi in un dignitoso silenzio. Nell'ultimo decennio si e' vista nel serial tv 'Il bello delle donne 2' e a Capri, nel 2003, dove ha ritirato un premio alla carriera. In America l'hanno ribattezzata 'The Iceberg', in Italia hanno provato piu' volte a infrangere la sua privacy, tutto sommato senza successo. Celebre per battute caustiche e ironiche (''Sono fiera delle mie rotondita' che aumentano col tempo, ma non e' ciccia, e' evoluzione naturale''), la Ekberg incarna bene una generazione cresciuta all'ombra delle ''maggiorate': simboli di una societa' che cercava nell'opulenza e nella bellezza la rassicurazione dopo le privazioni della guerra. (ANSA).

XGO 24-SET-11 15:40 NNNN

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