"Se pensi a lei è immediata
l'immagine della scena del film 'La Dolce Vita', di cui era la
personificazione''. È questo il ricordo di Valeria Marini, che
al telefono con l'ANSA commenta la scomparsa dell'attrice musa
di Federico Fellini, e rammenta anche quando conobbe Anita
Ekberg sul set del film 'Bambola' di Bigas Luna di cui lei era
protagonista.
''Anita era una persona molto riservata, carina, ma molto
distante - aggiunge Valeria Marini - nel film interpretava una
parte di un personaggio molto sopra le righe, una madre che
sparava. Una folle. Ma io la vedevo come un mito, un'icona e
come tale lei si comportava. Era molto distaccata. Dopo quel
periodo in cui abbiamo lavorato insieme poi non ho più avuto
occasione di incontrarla".
"Forse anch'io ricordo qualcosa di quel mondo, e di quel
periodo passato che è stato un momento d'oro per il cinema e per
l'Italia. Ma Anita ha avuto la fortuna di incontrare un regista
del calibro di Federico Fellini che l'ha immortalata rendendola
un mito irripetibile", ha detto ancora Valeria Marini.
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