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Scala: ok bilancio; Regione dice no, sindaco lo difende

Per il Pirellone fondi incerti,e a Pereira stipendio già ridotto

Strappo alla Scala dove la Regione Lombardia, che è fra i soci fondatori e siede in consiglio di amministrazione, ha votato contro il bilancio 2015, che è comunque stato approvato. "Un libro dei sogni" lo ha definito l'assessore alle Culture, Cristina Cappellini, preoccupata per l'incertezza dei fondi.
Secondo il sindaco Giuliano Pisapia, che è presidente del teatro, però il parere positivo dell'assemblea dei soci e l'approvazione del cda è arrivato "non sulla base di sogni, ma di elementi concreti".

E' in pareggio il budget presentato da Alexander Pereira, il nuovo sovrintendente che in base alle nuove norme del decreto Franceschini si trova con uno stipendio 'ridotto' per rientrare nel tetto dei 240 mila euro. Una cifra ben diversa dagli 880 mila euro che costava al teatro il suo predecessore Stéphane Lissner. Le spese previste per il 2015 sarebbero di circa 127 milioni, cioè 16 in più di quest'anno, 'colpa' della programmazione di Expo: nei sei mesi dell'esposizione universale, infatti, il teatro resterà aperto ogni sera.

Ma se c'è una certezza sui programmi artistici, non altrettanto si può dire dei fondi. Ed è per questo che Cappellini, in assemblea, ha prima chiesto un rinvio e poi, quando è stato rifiutato, ha deciso di votare contro. "Un atto di cautela più che di sfiducia - ha spiegato - siamo preoccupati perché un bilancio un po' campato per aria con voci indefinite". L'elenco che fa include 2,5 milioni aggiuntivi dal Ministero "su cui non ci sono garanzie", l'incertezza dei tre milioni di contributo della città metropolitana, che a gennaio sostituirà la Provincia (motivo per cui il presidente Guido Podestà oggi al momento del voto sul bilancio è uscito dal cda) e il rischio di dimezzare i 6,2 milioni di contributo di fondazione Cariplo come conseguenza dell'aumento delle tasse alle fondazioni bancarie.

Su questo però Pisapia ha spiegato che in cda è arrivata l'assicurazione che le nuove norme non riguarderanno il 2015 e quindi il contributo sembra assicurato. Senza contare i nuovi contributi annunciati per la Scala dal sovrintendente. Per il 2015 sono garantiti i fondi della Regione, pur se saranno presi dagli investimenti e non dalla parte corrente. "Però - ha proseguito Cappellini - non li assicuro per gli anni a venire se subiremo ulteriori tagli da Roma. Mi meraviglio che il sindaco Pisapia non nutra la nostra preoccupazione".

Ad essere preoccupati, dopo l'allarme lanciato dalla Regione sono anche i sindacati, che sperano in una soluzione anche per i tre milioni che la Provincia deve versare nel 2014. La speranza di Palazzo Isimbardi era di recuperarli vendendo una palazzina in corso di Porta Vittoria, ma per ora non si è trovato l'acquirente. E quindi adesso l'ipotesi è che la Provincia possa pagare la sua quota in beni, ad esempio uffici. "Certo la Scala non può diventare un'immobiliare - ha commentato Domenico Dentoni della Uil -. Abbiamo bisogno di certezze al più presto". "Siamo preoccupati anche per il futuro dopo Expo" ha aggiunto Paola Bentivegna della Cgil convinta che serva "assolutamente" un incontro con il sovrintendente.
   

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