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Vergnano, modello non esportabile

Stimo Fuortes, ma grandi teatri hanno orchestre stabili

"Per quanto mi riguarda non la ritengo una scelta da praticare per il Regio di Torino". Walter Vergnano, sovrintendente del Teatro Regio di Torino e presidente dell'Anfols, l'associazione nazionale delle fondazioni liriche italiane, commenta così - raggiunto al telefono dall'ANSA - la scelta dell'Opera di Roma di 'esternalizzare' orchestra e coro dando il via ad un licenziamento collettivo.
    "Sono convinto - sottolinea precisando di parlare solo come sovrintendente del Regio - che la stabilità dei complessi artistici sia un valore positivo. Dopodiché è chiaro che bisogna lavorare per migliorare l'efficienza dei teatri, ma non credo che l'unica strada possibile sia l'esternalizzazione".
    Vergnano spiega di avere "molta stima" per il sovrintendente dell'Opera di Roma Carlo Fuortes e di non voler in nessun modo giudicare la scelta fatta per il teatro lirico della capitale, "non mi permetto assolutamente perché non conosco la situazione", sottolinea. Quello dell'esternalizzazione, però, ripete, "a mio avviso non è un modello esportabile, non è la soluzione dei nostri problemi", tanto più, fa notare, che "la maggior parte dei teatri d'opera in Europa e nel mondo ha un'orchestra e un coro stabili: è evidente che quello è il pensiero più comune. L'unico grande esempio di teatro lirico che non abbia un'orchestra stabile in Europa che mi ricordi - dice - è il Real di Madrid. Per il resto dal Metropolitan di New York al Covent Garden di Londra, dall'Opera di Parigi, ai teatri di Lione, Barcellona, San Francisco, Sidney, hanno tutti orchestra e coro stabili". Certo nei teatri italiani serve efficienza. "Io sono convinto che si debba lavorare per la migliore efficienza dei teatri - ribadisce il sovrintendente - è un dovere che dobbiamo sentire tutti, anche i lavoratori. Quanto è successo a Roma è una sconfitta per tutti e una vittoria per nessuno. Da lì dobbiamo imparare tutti quanti, da una parte e dall'altra. Ma io non posso dimenticare un fatto: che dietro a ogni persona c'è una famiglia. E che vivere in una situazione più precaria non aiuta".
    Quello che è successo a Roma comunque dovrà essere argomento di riflessione, sottolinea come presidente dell'Anfols anticipando che convocherà al più presto una riunione dei sovrintendenti proprio su questo tema: "Fra noi teatri, una riflessione su un fatto di così grande portata va sicuramente fatta - conclude - anche per capire le ragioni che hanno portato ad una situazione così dolorosa".
   

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