Un personaggio borderline, che si muove sulla linea sottile che divide lecito e illecito, un vice questore che naviga nelle acque torbide della zona grigia in cui il bianco e il nero, il bene e il male, si confondono e si sovrappongono. Marco Bocci riassume così l'evoluzione di Domenico Calcaterra, il personaggio che interpreta anche nella nuova serie di 'Squadra antimafia'. Sullo sfondo c'è la trattativa stato-mafia, che intreccia i racconti del prosieguo della fortunata fiction di Canale 5 prodotta da Taodue.
Mentre dall'8 settembre andranno in onda le dieci puntate della serie numero 6, a Monterotondo, vicino Roma, oggi terzo giorno di riprese del settimo capitolo. "Forti della fedeltà di un pubblico affezionato che segue 'Squadra antimafia' anche sui social con numeri da record (nasce per loro anche una app di Second Screen 'Mediaset connect') - spiega Giorgio Grignaffini direttore editoriale Taodue - abbiamo iniziato a girare già la settima serie senza aspettare i risultati della sesta. Pur essendo un poliziesco, questa fiction piace molto alle donne. Anche le attrici di 'Squadra antimafia', da Simona Cavallari a Giulia Michelini, hanno sempre avuto ruoli di primo piano e di grande successo", spiega.
Un poliziesco che sposa il melò, avvincente e per tutti, pieno di scene di azione, inseguimenti e sparatorie. Mentre si gira succede di dover ripetere le scene perchè una pistola si inceppa o si accendono le quattro frecce di un'auto (che invece dovevano essere spente). Un lavoro di grande pazienza, sul set di un poliziesco più che su altri set. Marco Bocci lo racconta così in un'intervista video ad ANSA.IT: "Può succedere che è buona la prima o anche di ripetere una scena 20-25 volte. In questa fiction però si mantiene un ritmo umano rispetto alla media. Credo che 'Squadra antimafia' sia la serie in cui c'è più azione in Italia, almeno nella tv generalista. Dopo intere giornate di finti combattimenti, mi capita di tornare la sera a casa come se avessi fatto a schiaffi davvero", racconta Bocci, re dei rotocalchi nelle ultime settimane per le nozze con Laura Chiatti.
Oggi l'attore non parla della sua vita privata, ma solo del suo personaggio: "Calcaterra sarà costretto a fare scelte di rottura. Ad un certo punto si accorgerà che i nemici a volte non sono solo quelli più palesi ma anche persone per cui lavora. Si troverà a doversi difendere proprio dalle istituzioni che lui stesso rappresenta e quindi deciderà di intraprendere una strada diversa, individuale. Rimarrà in lui un grande senso di giustizia ma talvolta dovrà trasgredire la legge stessa". Lo spunto della trattativa stato-mafia viene dall'attualità. "La nostra è fiction - spiega Bocci - ma nei tg non si vedono cose molto diverse. Non bisogna però perdere fiducia nello stato. Se c'è una mela marcia non puoi pensare che sia marcia tutta la pianta".
Bocci sarà anche protagonista di tre nuovi film sul grande schermo: 'Scusate se esisto' di Riccardo Milani con Raoul Bova e Paola Cortellesi, 'Italo', opera prima di Alessia Scarso, e 'L'esigenza di unirmi ogni volta con te' di Tonino Zangardi con Claudia Gerini.
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