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Muti, la musica unisce i popoli, basta guerre

Muti, la musica unisce i popoli, basta guerre

Bilancio dopo concerti contro conflitti a Redipuglia e Lubiana

LUBIANA, 08 luglio 2014, 20:17

Redazione ANSA

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Grande Guerra: concerto Muti al sacrario di Redipuglia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Grande Guerra: concerto Muti al sacrario di Redipuglia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Grande Guerra: concerto Muti al sacrario di Redipuglia - RIPRODUZIONE RISERVATA

   All'indomani dell'esecuzione del Requiem di Verdi nel centralissimo Kongresni trg di Lubiana, ripetizione del concerto di domenica al Sacrario di Redipuglia, il maestro Riccardo Muti, protagonista delle Vie dell'amicizia, l'ambito nel quale si sono svolti i due concerti, ha fatto per l'ANSA un bilancio delle esperienze del Sacrario e di Lubiana.
    "Il concerto di Redipuglia è stata un'esperienza straordinaria, che ha raccolto migliaia di persone di fronte al sacrario dei caduti della prima guerra mondiale", ha detto.
    Lo spettacolo è stato reso possibile dalla partecipazione di coristi e musicisti da molte parti del mondo. È stato un segnale di unione nel nome della musica di persone e di popoli, che vogliono la pace e che vogliono dimenticare gli orrori della guerra. Questo - ha proseguito - dev'essere anche un segnale per tutte quelle zone del mondo che purtroppo sono ancora in guerra e dove i massacri sono all'ordine del giorno. La musica ha un potere di coesione. Unisce i popoli nel nome dei sentimenti, che non appartengono politicamente a destra, centro o sinistra, ma sono sentimenti umani".
    Il maestro Muti si è soffermato poi in particolare sul concerto di Lubiana, offerto al vasto pubblico sloveno dalla Presidenza italiana dell'UE (tramite l'Ambasciata d'Italia a Lubiana) nell'ambito del Ljubljana festival 2014: "Lo spirito di Redipuglia è stato presente anche a Lubiana, in una bellissima piazza di una straordinaria città, dove gli stessi cantanti e musicisti hanno suonato il Requiem, questa volta in memoria di Carlos Kleiber, grande direttore d'orchestra, a cui mi legava una sincera amicizia". Per il maestro, dunque, "anche il concerto di Lubiana ha avuto un significato di coesione in una zona tra l'Italia, la Slovenia e gli altri paesi vicini, che in passato hanno sofferto tanto, perdendo milioni di uomini durante le guerre. Il messaggio che abbiamo voluto portare con il concerto, è dunque quello di dire basta alle guerre. Il genere umano si deve unire in sentimenti, che mettano in primo piano i valori della vita e dell'umanità. Preoccupiamoci dei giovani e del loro futuro - ha proseguito - Preoccupiamoci infine di aiutare anche tutti i popoli, che soffrono. Questo è il grande potere della musica e della cultura europea e dev'essere di insegnamento a tutto il mondo".
    Il concerto di Redipuglia e Lubiana ha ricordato a molti il concerto dell'amicizia, che lo stesso Muti ha diretto nel 2010 a Piazza Unità d'Italia a Trieste alla presenza dei presidenti degli stessi Paesi (Italia, Croazia e Slovenia) e che lui stesso ricorda con piacere: "Il concerto di Trieste del 2010 è stata una grande serata, voluta dal presidente Napolitano con la presenza dei presidenti della Slovenia e della Croazia. Hanno suonato e cantato musicisti di orchestre e cori delle tre nazioni, una volta in guerra e adesso riappacificate. Da allora si è creato nel nome della musica un processo di distensione e amicizia, che sta continuando e continuerà per il beneficio di tutti", ha concluso.
   

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