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Emma: se fossi il Papa direi sì alle unioni gay

Emma: se fossi il Papa direi sì alle unioni gay

Quello che dico scatena inferno. Più volte ho pensato di mollare

VERONA, 08 luglio 2014, 20:07

Claudia Fascia

ANSACheck

Musica: Emma 2.0 fa sua l 'Arena, tra pioggia e problemi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Musica: Emma 2.0 fa sua l 'Arena, tra pioggia e problemi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Musica: Emma 2.0 fa sua l 'Arena, tra pioggia e problemi - RIPRODUZIONE RISERVATA

"In questi anni, nonostante sia arrivata l'immagine di me come una persona sicura e convinta, spesso sono inciampata nel pensiero di mollare. Io in fondo volevo solo fare la cantante". Emma è appena scesa dal palco dell'Arena di Verona, dove ha preso il via il primo dei sei appuntamenti del tour Emma Limited Edition, e si racconta, a poche settimane dai suoi trent'anni, senza filtri: l'Arena, i prossimi impegni, la fatica di rimanere se stessi, seguendo i propri sogni e i propri obiettivi. A chi le chiede lumi su una dichiarazione rilasciata durante la finale di Rds Academy in cui ha affermato di volere essere il Papa, precisa: "Vorrei esserlo per un giorno per avere il potere di liberalizzare matrimoni e famiglie gay in Italia. La famiglia la fa l'amore, non un padre e una madre. In Italia se non sei sposato non hai diritti. Lo trovo blasfemo, anticristiano, antiumano. Lasciamo che le persone vivano legalmente la propria vita". "La musica è meravigliosa, ma non pensavo di muovere tutta questa attenzione mediatica: dico una cosa e scoppia l'inferno. E allora a un certo punto ho detto: basta, prendo quelle quattro cose che sono riuscita a fare e vado via. Non mi interessano i giornali, l'esposizione che distorce quello che sono. Io volevo solo stare sul palco", si sfoga la cantante finita nell'occhio del ciclone più volte per questa o quella dichiarazione fuori dal coro, per i suoi tormentati affari di cuore, per quelle che qualcuno considera gaffe.

   "Oggi però - è l'ammissione della giovane cantante che dopo Fiorella Mannoia, Ligabue, Elisa, sarà protagonista di una puntata della trasmissione Canzone su Rai1 - mi sento artista vera. Che lavora dalla mattina alla sera e realizza il suo sogno e il suo lavoro. Con la musica è stata una relazione difficile: ci siamo amati, odiati, come in una relazione tra uomo e donna. Ho toccato il fondo, ma ora ho deciso che questa è la mia vita, voglio sposare questo lavoro in pieno. Anche se non pensavo fosse così pesante a volte".

   Emma, uscita da Amici, dice di sentirsi ancora "inquinata dai pensieri radical chic", da chi è sempre pronto a giudicarla ("è mediatica, non artista, è interprete, non scrive"). "Non posso dire che non mi frega di quello che dicono di me. E' per questo che cerco di fare sempre di più, sempre meglio. Come la scelta, folle, di rimpastare completamente Schiena per questo tour. Non mi accontento mai ed è bello se qualcuno cambia idea su di me". L'Emma Limited Editon ha segnato una svolta nella carriera professionale di Emma, con il passaggio da Live Nation a F&P. ("Avevo bisogno di gente che credesse in me, che investisse su un tour di solo sei date"). E' il punto i partenza di una Emma 2.0? "Non lo so dove sto andando, ma sto andando. Finalmente mi sento libera, libera di esprimermi, di mettere bocca su ogni singola cosa che viene suonata sul palco". Così libera da permettersi anche il "lusso" di pensare a un nuovo allestimento, per il tour nei palazzetti annunciato per novembre. "Conservo l'idea di non dover dare in pappa sempre la stessa roba", spiega con l'ansia di chi vuol vedere riconosciuto il proprio talento.

    Anche all'estero se possibile. Ed ecco che prende forma anche un lancio di Schiena, l'ultimo disco, in Spagna. "Amame sarà il singolo di lancio di Espalda, dopo l'estate. Abbiamo avuto dei ritardi perché non tutti gli autori hanno dato l'autorizzazione all'adattamento. Non ho avuto voce in capitolo, anche se quelle canzoni le ho portate io al successo!", dice senza peli sulla lingua. Si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche sull'Eurovision. "Mi hanno accusato di non sapere parlare inglese, ma non mi sembra che poi gli altri lo parlino. E comunque se la mia presenza ha fatto parlare di un Festival che veniva per lo più ignorato, ben venga". Da quelle esperienza, che dice rifarebbe comunque, ne ha giovato quantomeno il marketing: a decine le magliette con il numero 21 stampato, la posizione in classifica raggiunta, e quelle con la scritta in inglese maccheronico Keep calm and to want is to can.
   

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