Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Morta Romilda Bollati, signora discreta della cultura

Morta Romilda Bollati, signora discreta della cultura

Funerali privati a Torino. A lei ultime lettere di Pavese

TORINO, 25 aprile 2014, 11:29

Luciano Clerico

ANSACheck

Cesare Pavese la chiamava Pierina. Aveva pensato a quel soprannome mutuandolo dalla sua famiglia, Bollati di Saint Pierre, e a lei, all'allora 18enne Romilda Bollati di Saint Pierre, Pavese scrisse i suoi ultimi messaggi d'amore. Quattro, per l'esattezza, due lettere e due biglietti.
Uno dei quali scritto proprio da quell'hotel Roma di Torino dove lo scrittore si uccise il 27 agosto del 1950. Romilda Bollati, presidente della Bollati-Boringhieri, è morta lunedì a Torino, all'età di 82 anni. Oggi i funerali, in una chiesa del centro in forma rigorosamente privata. Cordoglio per la sua scomparsa è stato espresso anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato alla famiglia Bollati questo messaggio: "Esprimo sentimenti di sincera partecipazione al cordoglio dei famigliari e di quanti le furono vicini per la morte di Romilda Bollati, figura distintissima di gentildonna impegnatasi con particolare sensibilità anche nella vita culturale attraverso una iniziativa editoriale originale e di alto prestigio". Nata a Parma nel 1932, Romilda Bollati si trasferì a Torino negli anni della Seconda guerra mondiale, per raggiungere il fratello Giulio Bollati. Da allora non se ne andò più, diventando protagonista discreta - in stile tipicamente sabaudo - della vita imprenditoriale e culturale della città. Da giovane frequentò la casa editrice Einaudi, dove il fratello, al quale fu sempre molto legata, lavorava dal 1949.

Donna bellissima, sposò prima l'industriale Attilio Turati, alla sua morte ereditò la guida della Carpano e Baratti (la storica azienda torinese del Punt e Mes) e Palazzo Carpano, nel centro di Torino, diventò uno dei "salotti buoni" della città, frequentato da industriali, politici, intellettuali. Romilda Bollati di Saint Pierre si risposò nel 1982 con l'ex ministro Antonio Basaglia (che morì un anno dopo in un incidente di barca). Nel 1987 Romilda acquistò con il fratello Giulio la casa editrice Boringhieri, fondando la Bollati-Boringhieri, marchio che gestì per più di 20, fino al 2009. Che Romilda Bollati fosse la 'Pierina' a cui Pavese rivolge quegli ultimi messaggi d'amore fu lei stessa a rivelarlo, quasi mezzo secolo dopo, con una intervista ad una rivista letteraria.
 

Era il 1990. Confessò di aver voluto parlare per "salvare" la memoria di Pavese dopo la pubblicazione del suo "Taccuino Segreto", le pagine più intime del diario dello scrittore, quelle che lui stesso aveva espunto dal suo Mestiere di Vivere. Scrisse la studiosa Maria Corti, tra le più attente e profonde conoscitrici dell'opera di Pavese: "Il silenzio di Romilda Bollati, che per quasi mezzo secolo ha tenuto celato il suo segreto, è molto apprezzabile soprattutto oggi, nel clima del degrado di tutto a notizia". "Cara Pierina - le aveva scritto Pavese -, ieri rientrando mi sono visto allo specchio... Non lo sapevo di essere a questo punto. Penso che sia la musica in cui tu balli, a scavarmi dentro, a scrollarmi il sangue, a farmi fare la faccia feroce (ma è la faccia feroce di un suicida, non altro)". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza