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'The German Doctor' e l'identità nascosta

'The German Doctor' e l'identità nascosta

Nelle sale l'8 maggio il nuovo film dell'argentina Lucia Puenzo. Anteprima ANSA

24 aprile 2014, 15:44

di Giorgiana Cristalli

ANSACheck

La locandina del film 'The German Doctor ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

La locandina del film  'The German Doctor ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
La locandina del film 'The German Doctor ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'identità, i suoi abissi e le sue mille sfaccettature nella trama del nuovo film della regista argentina Lucia Puenzo 'The German Doctor', in uscita nelle sale l'8 maggio. Nel cast Alex Brendemühl, Natalia Oreiro, Diego Peretti e Florencia Bado.

Il film è ambientato in Patagonia, nel 1960. Un medico tedesco incontra una famiglia argentina e la segue nel lungo viaggio attraverso il deserto verso Bariloche dove Eva, Enzo e i tre figli hanno intenzione di aprire una casa vacanze vicino al lago di Nahuel Huapi. Questa famiglia modello risveglia la sua ossessione per la purezza e la perfezione. La sua attenzione si focalizza in particolare su una delle figlie, Lilith, una ragazzina di 12 anni molto minuta per la sua età. All’oscuro della sua vera identità, il medico tedesco viene accolto con entusiasmo come primo gradito ospite e affitta una stanza nella loro casa. Giorno dopo giorno, tutti vengono sedotti da quest'uomo carismatico, dalle sue maniere eleganti, dalle sue conoscenze scientifiche e dalla sua ricchezza, fino al momento in cui scopriranno di vivere con uno dei più grossi criminali della storia.

Lucía Puenzo ripropone i temi e le atmosfere dei suoi film precedenti, la costruzione della propria identità sessuale e sociale. Una interessante combinazione tra la storia che coinvolge l’umanità e la storia privata di una famiglia. Degni di nota i designi di Any Rivedra (http://andresriva.blogspot.it/2013/10/realizacion-de-la-libreta-de-menguele.html) realizzati in esclusiva per il film. 

Il protagonista dell'opera di Lucia Puenzo è realmente esistito. Si tratta di Josef Mengele, medico tedesco e membro delle SS (Günzburg, Baviera, 1911 - San Paolo, Brasile, 1979), uno dei più efferati criminali nazisti. Passò a Bariloche uno dei periodi più misteriosi e inquietanti della sua latitanza in America Latina. Si sa solamente che lavorò come veterinario, sperimentando sui bovini argentini, mentre segretamente continuava le sue ricerche procurandosi sangue di donne gravide. Fu conosciuto anche per la sua capacità di costruire bambole con i tratti talmente umani da sembrare bambini in carne ed ossa. Mengele era un fanatico convinto di essere un visionario avanguardista capace di sfruttare una particolare situazione storica. L’obiettivo della sua ricerca era di ottenere la perfezione genetica e distruggere qualsiasi cosa che potesse interferire con questo obiettivo.

Questa aspirazione alla perfezione genetica è alla base dell’ideologia del movimento nazista e anche tra i motivi ispiratori della Seconda guerra mondiale. "Ho trascorso un anno - spiega la regista Lucía Puenzo - a scrivere la sceneggiatura di The German Doctor-Wakolda, partendo dal mio omonimo racconto, sommersa dalle complesse ragioni che spinsero il governo argentino ad aprire le porte a tanti nazisti provenienti dall’Europa, emanando addirittura una legge che permise loro di usare il proprio nome e ad alcuni paesi come Bariloche di accoglierli a braccia aperte. Perché centinaia di famiglie argentine divennero complici di questi uomini? Qual è stata la reazione di queste piccole comunità tedesche, stabilitesi in Patagonia molto tempo dopo la seconda guerra mondiale, quando il nazismo ritornò nella sua forma più mostruosa? Ancora, cosa accadde ai giovani cresciuti in questa comunità quando hanno dovuto imparare a difendersi da questi mostri che vivevano con loro? Queste domande sono innescate dalla trama del mio film. Vorrei - conclude la regista - che il linguaggio cinematografico di The German Doctor - Wakolda esprimesse il contrasto tra la maestosità dei paesaggi della Patagonia e i miseri, quotidiani e deteriorati aspetti della vita quotidiana".

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