I giudici del lavoro hanno respinto
il primo ricorso di un sanitario a Genova sospeso dal servizio e
dalla retribuzione il 21 luglio e fino al 31 dicembre perché ha
rifiutato di vaccinarsi. Il caso riguarda una lavoratrice
tecnico sanitaria di laboratorio in un policlinico genovese. Per
i giudici l'obbligo è "collegato a un più ampio pericolo di
diffusione del contagio nell'ambiente sanitario, trattandosi
dunque di una norma di prevenzione di un rischio ambientale,
indipendentemente dal numero e dall'intensità dei contatti
interpersonali". A luglio analoga decisione era arrivata dal
tribunale di Modena per una dipendente di una Rsa.
Sono una decina i ricorsi presentati dai lavoratori a Genova.
"Questi primi due casi - ha spiegato il presidente del tribunale
Enrico Ravera insieme al presidente della sezione Lavoro
Marcello Basilico - non sono precedenti rappresentativi perché
ogni caso è a se stante".
Per i giudici, ancora, l'ospedale non è stato inerte nella
riorganizzazione per una occupazione alternativa: l'ente ha
infatti cercato soluzioni per la ricorrente trovando però la
disponibilità solo "di posizioni ritenute professionalmente
troppo distanti dalla sua specializzazione di tecnico di
laboratorio". Per un secondo caso invece il ricorso del
lavoratore, una infermiera sospesa dall'albo, è stato dichiarato
improcedibile in quanto sarebbe competente il Tar. Le prime
decisioni hanno riguardato le professioni sanitarie ma dopo il
15 ottobre potrebbero arrivare i ricorsi di altre categorie di
lavoratori.
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