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Al via i test di medicina, tra controlli e proteste

Da Milano a Roma a Napoli, in migliaia gli aspiranti camici bianchi

Giornata tra controlli e proteste ai test di ammissione per gli studenti alla facoltà di Medicina. Sono circa 77mila gli studenti che provano a mettere le mani su uno dei 15.273 posti messi a disposizione per il prossimo anno accademico nelle facoltà di Medicina e Chirurgia degli atenei statali d'Italia. Una vera sfida: a passare sarà solo 1 su 5. "In bocca lupo a tutti i giovani che oggi iniziano il loro percorso verso la facoltà di Medicina. È un impegno importante per il futuro di ciascuno di loro ma lo è ancora di più per il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale", scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Azioni di protesta con presidi in decine di università in tutta Italia contro il numero chiuso all'università da parte del Fronte della Gioventù Comunista . "La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato", è lo slogan lanciato contro i test di ingresso universitari. "Il numero chiuso è andato di pari passo con i tagli alla sanità pubblica, e durante la crisi pandemica ne abbiamo pagato il prezzo - le parole del segretario nazionale, Lorenzo Lang -. In Italia mancano medici e personale sanitario, dal 2010 sono stati chiusi più di 170 presidi ospedalieri (il 15%) e 800 poliambulatori in tutto il paese. Eppure nemmeno dopo 130mila morti e due anni di pandemia si cambia rotta, perché da questo attacco alla sanità pubblica ci guadagna il settore privato. In questi test la meritocrazia c'entra molto poco, sono una lotteria che penalizza chi parte più svantaggiato per ragioni sociali ed economiche. Lottare per abolirli significa volere una sanità e un'università migliori".

Controlli al momento senza intoppi alla Sapienza per l'accesso ai test nazionali di Medicina. Le aspiranti matricole hanno cominciato a fare il loro ingresso in università secondo gli scaglioni predisposti dall'Ateneo per evitare assembramenti e lunghe file. Doppio controllo Green pass per gli studenti, uno all'ingresso della città universitaria e un altro all'ingresso nell'istituto dove si svolge la prova. Tutti hanno presentato il loro certificato verde, come peraltro previsto per l'accesso in tutte le università italiane. Alla Sapienza gli studenti iscritti sono 3.368, più altri 158 nella sede di Rieti e 574 in quella di Latina. I posti disponibili, come lo scorso anno, sono 1.030 più 84 per Odontoiatria.

A Napoli all'università Federico II, al campus federiciano di Monte Sant'Angelo i candidati sono stati convocati a partire dalle ore 8.30 e sono stati controllati sul green pass davanti alle 72 aule in cui sono stati suddivisi, per l'inizio della prova che era fissato per le 13. Qualche decina di esaminandi che non aveva il Green pass ha portato il risultato di un tampone fatto in mattinata. All'esterno del campus c'è stata una protesta contro l'esame da movimenti di sinistra con uno striscione: "La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato, no alla sanità-azienda!". L'ateneo ha distribuito agli esaminandi in entrata mascherine ffp3 per garantire la perfetta protezione durante il test che coinvolge 4327 iscritti per 558 posti a Medicina e Chirurgia, 60 a Odontoiatria e Protesi Dentaria e 50 al nuovo corso di Medicina e Chirurgia Tecnologica.

In centinaia si sono presentati fuori dalla sede principale dell'Università Statale di Milano muniti di documenti, mascherina Ffp2 e Green pass. Sono i ragazzi e le ragazze aspiranti medici che hanno sostenuto il test di ingresso a Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria che per la prima volta ha previsto l'obbligo di esibire il certificato verde dell'avvenuta vaccinazione. Una novità che ha trovato d'accordo la maggior parte degli studenti. Erano 600 stamattina quelli che dovevano sostenere il test di ingresso nella sede principale dell'ateneo in via Festa del Perdono. Per quanto riguarda l'Università degli Studi di Milano sono 475 i posti disponili, in aumento di 75 rispetto allo scorso anno, più 7 posti per gli stranieri, mentre le domande con prima scelta la Statale sono 3.363 di cui 3.113 a Medicina e 250 a Odontoiatria. Sono femmine il 72.3% delle iscritte al test, mentre il 27,7% sono maschi. "Sono d'accordo sull'obbligo di esibire il Green pass - ha spiegato Vittoria Francesca - siamo tanti ragazzi e ragazze e non c'è distanziamento quindi è giusto che ci sia questa attenzione. Nessuno viene escluso perché chi non ha fatto il vaccino può comunque sottoporsi a tampone". Anche Andrea, in fila per sostenere il test, è d'accordo: "io ho la doppia dose di vaccino e credo sia giusto esibire il Green pass perché dobbiamo tutelarci tutti, inoltre quest'anno c'è anche l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2". Nonostante le centinaia di studenti in coda le operazioni di controllo per accedere alle aule si sono svolte senza problemi. 

L'identikit realizzato da Skuola.net degli aspiranti camici bianchi del 2021 racconta di ragazzi molto agguerriti. Il sito ha raccolto la testimonianza di 500 giovani che si siederanno al banco per sostenere la prova.

A conferma di quanto detto c'è il fatto che molti di loro sono dei veterani dei test, che hanno tentato già in passato la gloria ma che, di fronte alla sconfitta, non si sono arresi: circa 3 su 10, infatti, sono come minimo al secondo tentativo, avendo fallito l'appuntamento negli anni precedenti. Sono comunque la stragrande maggioranza (70%) quelli che saranno per la prima volta al cospetto dei quiz di medicina. Ma un numero così alto di 'ripetenti' ci dà ugualmente la misura di quanto sia determinato chi vuole intraprendere la carriera medica.

Tanto è vero che oltre 8 su 10, se non dovessero farcela (per la prima o l'ennesima volta) a entrare in quest'anno accademico, giurano che non abbandoneranno affatto l'obiettivo: il 73% s'iscriverà lo stesso all'università, in un corso che gli consenta di sostenere alcuni esami che poi verrebbero riconosciuti al momento dell'iscrizione a Medicina, circa 1 su 10 si prenderà un anno per concentrarsi sulla preparazione e ripresentarsi più preparato tra dodici mesi.

Alla base di una tenacia così forte c'è soprattutto la passione, motivazione principale per 3 aspiranti medici su 4. Marginale tutto il resto: solo 1 su 10, ad esempio, tenta una strada così piena di ostacoli per le prospettive lavorative future, altrettanti (10%) per i potenziali guadagni. Così, proprio per evitare lo scenario peggiore e rimanere delusi, si investe parecchio sia in termini di tempo che di denaro. Quasi 3 candidati su 10, infatti, hanno iniziato a prepararsi per i test addirittura con un anno di anticipo e per un altro 11% lo studio in funzione dei quiz è partito almeno sei mesi fa.
In che modo? Soprattutto con libri specializzati (35%), simulazioni online (20%) o corsi di preparazione (15%). Ma circa 1 su 4, per non avere rimpianti, ha attinto da un po' tutte le fonti.

Importante, come detto, anche la parte economica. Visto che, per aumentare le chance di successo, si è arrivati a spendere anche oltre 500 euro (così dice il 29% del campione). Un altro 15% si è attestato tra i 300 e i 500 euro, il 33% si tenuto tra 100 e 300 euro, solo il 23% è riuscito a contenere l'esborso sotto i 100 euro. 
   

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