Suscita molti più dubbi che certezze in Greta Thunberg la 'svolta' verde del governo locale scozzese. La giovane ambientalista svedese, in una intervista a Bbc Scotland, si è mostrata piuttosto fredda sulle credenziali 'green' rivendicate dall'esecutivo della leader indipendentista Nicola Sturgeon, anche dopo la coalizione costituita per la nuova legislatura con i Verdi scozzesi. "Alcuni politici sono meno peggio degli altri", così la 18enne attivista ha commentato l'accordo, che arriva a due mesi dalla COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal primo al 12 novembre a Glasgow. E ha aggiunto che non basta votare per un partito ambientalista sebbene sia "un segno di speranza che le persone vogliano qualcosa di più 'verde' - qualunque cosa significhi verde". Serve quindi un approccio più sistematico contro il cambiamento climatico. In precedenza il governo di Edimburgo aveva descritto la sua legislazione in materia come all'avanguardia a livello mondiale. Fra gli obiettivi quello di raggiungere le emissioni zero entro il 2045. Oltre a sottolineare le sue perplessità, Greta ha anche affermato di non essere del tutto sicura sulla sua presenza alla COP26. Vuole prima assicurarsi che i partecipanti provenienti dai Paesi più poveri siano vaccinati contro il covid e in grado di viaggiare.
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