"In quel momento eravamo fragili e
vulnerabili e abbiamo subito anche noi, in quanto genitori, un
abuso di coscienza. Non abbiamo mai chiesto soldi a nessuno,
sono stati loro a offrirceli per tacere, perché sapevano che
c'erano delle difficoltà economiche nella nostra famiglia e che
nostro figlio voleva andare a studiare all'estero. Siamo stati
traditi". Lo ha detto stamane nella sua deposizione in aula la
madre di una giovane vittima di abusi, nel processo a Milano a
carico di cinque ex vertici dei Legionari di Cristo, accusati di
tentata estorsione e favoreggiamento.
Stando all'indagine della pm Alessia Menegazzo, la donna,
parte civile nel processo e assistita insieme al marito
dall'avvocato Daniela Cultrera, avrebbe ricevuto pressioni per
tacere sulle violenze sessuali subite dal figlio, all'epoca
12enne, nel seminario di Novara della congregazione religiosa
dell'allora rettore Vladimir Resendiz Gutierrez, già condannato
in via definitiva a 6 anni e mezzo di carcere e ridotto allo
stato laical
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