"La carenza di personale sta
mettendo in discussione la sicurezza dei pazienti e la tenuta
del sistema salute". Lo afferma Antonella Giordano, consigliera
dell'Ordine dei Medici (Omceo) di Campobasso e medico del 118
nella postazione di Riccia (Campobasso). "La situazione era già
critica, ma adesso nei mesi estivi, per via delle ferie - spiega
- il servizio di emergenza potrebbe non garantire un tempestivo
intervento. Già da qualche giorno sono rimaste senza il medico
le postazioni di Sant'Elia a Pianisi, Castelmauro (Campobasso) e
Cerro al Volturno (Isernia) e quando la postazione viene
demedicalizzata il rischio di non arrivare in tempo, soprattutto
per le patologie tempo-dipendenti, aumenta fortemente".
Le postazioni del 118 in Molise sono 18. Ciascuna è composta
da quattro persone: due soccorritori (di cui uno autista), un
infermiere e un medico. "Se il team che corre in soccorso non ha
il medico - aggiunge - è l'infermiere a dover comprendere la
gravità ed eventualmente allertare il medico che, se non
impegnato in altro intervento, dovrà giungere a sua volta sul
posto con un'inevitabile dilatazione dei tempi di intervento. La
pianta organica - spiega - prevede 6 medici per postazione, 96
in tutto. In forze al momento ne contiamo 54, numero che con
l'estate scende a 40. Per ogni postazione, insomma, possiamo
contare solo su 2 o 3 medici. Questo perché molti medici sono
passati alla medicina generale e i giovani medici non rispondono
agli avvisi pubblici perché si orientano verso altre specialità.
Il 118 è un punto fondamentale sul territorio e deve continuare
ad esistere con ogni postazione medicalizzata, come previsto fin
dalla sua istituzione. Solo così si garantirà il tempestivo
intervento nelle patologie tempo dipendenti, negli arresti
cardiaci e nelle situazioni di pre-arresto, senza contare -
conclude - che un valido servizio sul territorio impedisce il
ricorso eccessivo al Pronto soccorso anche questo in grave
sofferenza per carenza di medici".
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